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Un mese di giochi e riflessioni Giugno insieme fa il bilancio

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Quasi un mese di incontri, giochi, gite, momenti di riflessione, conoscenza reciproca e divertimento. Questo è stato, ancora una volta, il centro estivo Giugno insieme promosso dalla parrocchia di Sant’Anna, che ieri ha vissuto la sua giornata conclusiva. Era scattato a metà giugno, all’indomani della chiusura delle scuole, ed è proseguito per quattro settimane ripercorrendo le orme del suo antenato illustre, il Grest nato negli anni Sessanta.

Il tutto anche per dare un aiuto concreto alle famiglie del borgo, tenendo impegnati bambini e adolescenti per tutte le mattina (il centro partiva alle 8 per concludersi dopo pranzo, alle 14) in attività stimolanti e in un ambiente sano. Certo, poi, Giugno insieme si è adeguato anche ai tempi, proponendosi in una veste adatta a una società multietnica e multireligiosa come quella che caratterizza oggi Gorizia e anche il quartiere di Sant’Anna. Così ad esempio gli educatori e gli animatori hanno affrontato nelle diverse giornate temi come lavoro, rispetto, impegno, collaborazione, sincerità e giustizia, propri del Vangelo ma al tempo stesso comuni un po’a tutti. «La nostra comunità può contare sulla collaborazione di 25 animatori, un numero invidiabile – dice don Diego Bertogna, storico parroco e oggi collaboratore di don Ban nella parrocchia di Sant’Anna –. I più giovani vengono seguiti e spronati da una decina di veterani che hanno alle spalle una pluriennale esperienza di centri estivi».

Se, come detto, sono state tantissime e variegate le attività portate avanti durante Giugno insieme, il filo conduttore dell’edizione 2019 è stato La bellezza è nelle mani di chi si mette all’opera. Così i bambini sono stati divisi in quattro gruppi che hanno sperimentato diversi lavori, da quello del contadino al sarto, del cuoco o del falegname. «Poco importa il risultato del lavoro – dice don Bertogna –, ciò che conta è che i protagonisti si sono cimentati con una realtà vera, e non virtuale come quella proposta dai nuovi mezzi di comunicazione». Non sono mancate le gite, a Fusine, Lignano e Grado, e per venire incontro alle esigenze delle famiglie meno abbienti la parrocchie ha chiesto e ottenuto un aiuto dalla Fondazione Carigo. –



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