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La rivoluzione digitale dei certificati comunali, atti in arrivo via e-mail

Aboliti i diritti di segreteria. Lobianco: «Così semplifichiamo» Ma il cartaceo resta d’obbligo quando è necessaria la firma

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TRIESTE. Il Comune di Trieste pensa a semplificare le modalità di erogazione dei servizi al cittadino. Questa volta lo fa attraverso la telematizzazione di alcuni documenti, come i certificati di nascita, vita e morte, molto richiesti agli sportelli dei centri civici.

Se la delibera sul tema, proposta dall’assessore competente Michele Lobianco, è stata approvata lo scorso lunedì, bisognerà attendere fino al prossimo 1° settembre affinché la piccola rivoluzione entri in vigore. «Questo è stato possibile – ha spiegato ieri in municipio Lobianco – sopprimendo i diritti di segreteria, dei balzelli che possono essere eliminati se il Comune non si trova in deficit». Non sarà più necessario dunque pagare quei 26 centesimi per i certificati in carta semplice e quei 52 centesimi per i certificati in bollo. Qualsiasi marca da bollo potrà essere invece apposta direttamente dal detentore del documento una volta stampato.

Ma che cosa cambierà nello specifico? In pratica, tutti i cittadini muniti di Spid (il sistema di accesso con identità digitale ai servizi online della pubblica amministrazione) o di tessera sanitaria, così come i professionisti quali avvocati, notai, commercialisti, intermediari immobiliari e i proprietari di agenzie di pompe funebri, ma anche i dipendenti comunali e in futuro pure quelli di altri enti potranno ricevere via mail, in formato pdf, alcuni certificati.

Non rientrano nella lista i certificati storici redatti a mano. Le richieste dovranno pervenire attraverso un indirizzo mail specifico e attraverso lo stesso si potranno ricevere gli atti. Questo servizio è in parte già attivo, poiché le categorie professionali citate potevano finora richiedere gli attestati attraverso una casella di posta elettronica istituzionale, dalla quale successivamente veniva notificato l’appuntamento per il ritiro della copia cartacea in uno dei centri civici.

Quest’ultimo passaggio verrà abolito, ma non per tutte le fattispecie: resterà obbligatorio infatti qualora servano atti di notorietà e autenticazioni di firme e carte di identità, poiché in questi casi è necessaria la firma. Documenti, questi, per cui tra l’altro restano validi anche i diritti di segreteria, che però sono stati arrotondati per difetto, facendo così risparmiare il cittadino.

«Uno dei miei obiettivi – ha aggiunto Lobianco – per questo mandato è quello di sburocratizzare l’azione amministrativa il più possibile e quindi facilitare l’approccio del cittadino all’amministrazione». Ecco perché si è giunti a questa semplificazione del sistema: per ottimizzare le risorse, razionalizzare i processi, facilitare e incentivare l’uso degli strumenti telematici nonché ridurre gli accessi agli sportelli fisici, diminuendo così i tempi di attesa. Tante infatti sono le richieste ai centri civici: basti pensare che, in un anno, nel capoluogo giuliano, le categorie professionali hanno richiesto 11 mila certificati, dato paragonabile al lavoro di un anno di un centro civico come quello di Prosecco, accessibile una volta alla settimana. —


 

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