Raid nei bagni, colpito anche il Ferroviario e i gestori sono pronti a ingaggiare dei “vigilantes”
Dopo le incursioni ai danni di Cral e Sticco, sabato notte l’ultimo furto: forzata la cassaforte, ingente il bottino

TRIESTE. Stabilimenti balneari sempre più nel mirino. Sabato notte raid ladresco ai danni di bar e ristorante del Ferroviario: i malviventi hanno “ripulito” il cassetto nel quale erano custoditi i contanti del fondocassa e poi hanno forzato la cassaforte. Bottino ancora da quantificare in via definitiva, ma secondo una prima stima l’ammanco supera i 1.500 euro.
Si tratta del terzo furto nell’arco di pochi giorni dopo i colpi al bagno Cral e allo Sticco. Un’ escalation che preoccupa chi lavora sul litorale triestino, a cominciare dai gestori che stanno pensando di coalizzarsi per studiare iniziative comuni in grado di prevenire furti e atti vandalici: una delle soluzioni allo studio è il ricorso alla vigilanza privata, ma si pensa anche a chiedere una presenza più assidua delle forze dell’ordine in ottica preventiva.
Mancavano pochi minuti all’una quando gestore e personale del Ferroviario, sabato notte, hanno chiuso l’attività. Alle 7.30 di ieri, prima della riapertura, l’amara scoperta: il cassetto con i contanti (tagli da 5 e 10 euro) per il fondocassa domenicale era stato aperto e svuotato. La cassaforte collocata dietro il bancone era stata forzata con il piede di porco in modo da creare una fessura: all’interno le banconote erano sparite. I ladri avevano forzato il lucchetto di uno degli ingressi ed è probabile che per arrivare a raggiungerlo siano passati dal mare.
Si è trattato verosimilmente di ladri professionisti: una volta all’interno dell’area in cui si trovano bar e ristorante sono andati a colpo sicuro, senza toccare null’altro (c’erano un computer e una stampante), mettendo le mani direttamente su cassetto e cassaforte. Nella fuga hanno però lasciato sul posto la torcia utilizzata per mettere a segno il furto.
«Credo che siano entrati in azione verso le 2, poco dopo la chiusura – spiega David Cresi, gestore di bar e ristorante dello stabilimento di viale Miramare –. Sicuramente è stato un colpo ben studiato. Sapevano che qui non ci sono telecamere e devono aver agito in tempi molto rapidi, senza toccare altro né causare particolare danni, a eccezione della cassaforte, del cassetto e del lucchetto forzati. Non ci è rimasto altro che denunciare l’accaduto ai carabinieri che hanno subito avviato gli accertamenti».
«La stagione balneare è iniziata nel peggiore dei modi e a questo punto noi gestori cominciamo davvero a essere preoccupati – sottolinea Cresi –. Il furto che abbiamo subito si aggiunge a quelli che sono stati denunciati al Cral e allo Sticco. Quando si chiude, la sera tardi, c’è da avere paura anche a portare con sé l’incasso. Tutta la zona del Porto vecchio non trasmette certo una sensazione di particolare sicurezza durante le ore notturne».
«La vigilanza del territorio qui e sul resto del litorale è ormai un problema – continua il gestore del Ferroviario –. Serve un confronto per mettere assieme chi opera nei vari stabilimenti balneari e pensare a delle iniziative. Ovviamente la prima cosa da fare sarebbe chiedere alle forze dell’ordine di potenziare i pattugliamenti nella zona, ma ci rendiamo conto che a livello numerico gli organici non siano tali da poter assicurare facilmente una presenza più assidua. Allora, un’idea sensata potrebbe essere quella di mettere assieme le risorse e puntare su un servizio di vigilanza privata, in grado di costituire un buon deterrente. E magari si potrebbe chiedere anche un incontro con il sindaco Dipiazza per illustrargli le nostre problematiche e discutere le possibili soluzioni».
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