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Incidente sulla linea ferroviaria, isolato il porto di Capodistria

Non operativo almeno fino a domani: un convoglio merci che trasportava del cherosene è deragliato perdendo migliaia di litri di carburante

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CAPODISTRIA Sarà chiusa almeno fino a domani la linea ferroviaria Capodistria-Divaccia, dopo che l’altro pomeriggio un convoglio merci che trasportava del cherosene è deragliato perdendo migliaia di litri di carburante. L’incidente non ha causato alcuna vittima e soltanto un pompiere è rimasto lievemente ferito durante l’intervento che ne è seguito. Ma per il porto di Capodistria si annunciano altri due giorni di isolamento ferroviario (inizialmente si era parlato di un mese di stop) e si parla già di diversi milioni di euro di danni oltre al rischio, drammatico, dell’inquinamento.

Il treno, composto di 18 vagoni e partito dal porto di Capodistria in direzione Monaco di Baviera, è parzialmente uscito dai binari all’altezza del tunnel di Cristoglie (Hrastovlje). Sei vagoni sono deragliati e due di questi si sono scontrati contro il muro della galleria, perdendo parte del proprio carico. Secondo le stime rese note ieri, tra i 10 mila e i 15 mila litri di cherosene sono fuoriusciti da due cisterne danneggiate andando a inquinare non soltanto lo spazio circostante, ma forse persino il corso del Risano (Rižana), il fiume circostante che rifornisce in acqua potabile tutta l’Istria slovena. Sono ancora in corso indagini per capire quale sia stata la causa dell’incidente e per valutarne il complessivo danno ambientale. Dopo il deragliamento del treno (che trasportava complessivamente 1,5 milioni di litri di cherosene), avvenuto fra l’imbocco e l’interno del tunnel di Cristoglie, i vigili del fuoco sono intervenuti immediatamente per scongiurare un’esplosione e hanno spruzzato schiuma antincendio sull’area dell’incidente. Tuttavia, la poca distanza tra il muro della galleria e il treno merci deragliato ha complicato non poco le operazioni di bonifica e di trasbordo del liquido infiammabile, portate avanti dal personale delle Ferrovie slovene e della compagnia petrolifera Petrol.

Zvone Ribić, delle Ferrovie slovene, ha fatto sapere che il tratto di binario danneggiato è lungo circa 100 metri, mentre l’ammontare dei danni e dei lavori necessari è stimato a 1,4 milioni di euro. Ma non è tutto, perché il porto isolato, anche se per pochi giorni, significa uno stop notevole al traffico. Il direttore delle Ferrovie slovene, Dušan Mes, ha spiegato al quotidiano Delo che «ogni giorno speso senza trasporto merci su questa tratta ci costa mezzo milione di euro». E al porto di Capodistria, precisa l’agenzia slovena Sta, ci sono già 35 treni bloccati in attesa di poter ripartire (il tunnel di Cristoglie è attraversato da non meno di 100 treni al giorno). «Le imprese - riporta il Delo - sono state incoraggiate a usare il trasporto su gomma, per cui bisogna aspettarsi un incremento del traffico nei prossimi giorni».

A conferma della gravità della situazione, sul luogo dell’incidente sono arrivati ieri la ministra delle Infrastrutture Alenka Bratušek e lo stesso direttore delle Ferrovie Dušan Mes. Quest’ultimo ha dichiarato che «è più probabile che sia del binario danneggiato, piuttosto che del vagone». È da escludersi invece un errore umano. Per assicurare la riapertura della tratta entro domani, le Ferrovie slovene hanno messo in campo tra le 60 e le 70 persone impegnate 24 ore su 24 sul cantiere.

Ma anche se l’infrastruttura sarà rimessa in moto in tempi brevi, rimane la questione ambientale. Ieri la portavoce del servizio idrico del Risano, Sara Milenkovski, ha detto che «la fornitura d’acqua è assicurata», ma intanto è stata aumentata l’importazione di acqua dal Carso e dall’Istria croata, invitando al contempo i consumatori a farne un uso moderato. E per capire se il cherosene ha contaminato la falda (che fornisce almeno 90 mila utenti) bisognerà aspettare le prime piogge. —


 

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