I familiari di Regeni contrari alla rimozione. Ma Fedriga insiste: «Non cambio idea»
Mentre su Twitter la sorella di Giulio rilancia la pagina del Piccolo contro la scelta della Regione, il governatore Fedriga: «Non cambio idea, ma posso incontrare i genitori»

TRIESTE «Per ogni striscione che tolgono ne esporremo altri mille!», twitta Irene Regeni, sorella di Giulio, rilanciando la prima pagina del Piccolo di ieri, occupata da una grande cartello giallo messo a coprire il palazzo della Regione.
Lo stesso “spogliato” dal governatore Massimiliano Fedriga del manifesto dedicato al giovane ricercatore italiano torturato e ucciso in Egitto all’inizio del 2016. «Gli striscioni? Non servono. È più utile la Commissione d’inchiesta», replica a distanza Fedriga a margine della cerimonia per la commemorazione dei caduti di Porzus al Bosco Romagno di Cividale.
Il governatore, interpellato dalla Rai Fvg sempre sulla copertina del Piccolo, dichiara di non essere intenzionato a fare marcia indietro sulla decisione. La scritta gialla “Verità per Giulio Regeni”, tolta per far posto agli addobbi degli Europei Under 21 di calcio, non tornerà sul balcone del palazzo di piazza Unità. «Gli striscioni sono diventati un tema divisivo. A ogni battito di ciglia, ogni volta che si devono anche temporaneamente rimuovere, si scatena ad arte polemiche su polemiche, che non rendono giustizia a nessuno. La morte di questo ragazzo va sottratta all’agone politico», ripete Fedriga che si dichiara pronto a rivedere i genitori di Regeni: «Li ho già incontrati al Premio Lucchetta, e se fosse utile lo rifarei. Sta di fatto che resto convinto che la Commissione d’inchiesta che è stata istituita rappresenti lo strumento istituzionale adeguato a chiarire la vicenda».
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Sul banner del sito istituzione del Consiglio regionale del Fvg, invece, continua a fare bella mostra dal 4 marzo 2016 il manifesto giallo di Amnesty international. «Non vi sfugga - spiega il presidente del Consiglio regionale di allora, Franco Iacop -, come nelle controversie internazionali sia importantissima la presa di posizione dei governi e delle Istituzioni locali come elemento di pressione sui governi e sui tribunali perché non venga ostacolata la ricerca della verità e si possa aiutare a costruire un clima favorevole all'accertamento della verità e al fatto che sull'orribile fine di Giulio Regeni venga fatta giustizia».
[[(gele.Finegil.StandardArticle2014v1) Bufera politica sullo stop allo striscione per Giulio. Ma Fedriga tira dritto]]
La “Verità per Giulio Regeni” della prima pagina del Piccolo è diventata immediatamente virale sui social network. Paola Deffendi, madre di Giulio Regeni, ha ritwittato la prima pagina.
Lo stesso ha fatto l’avvocato della famiglia, Alessandra Ballerini.
«Il giornale dove ho cominciato. Il giornale della mia città. Oggi più che mai, il mio giornale», scrive il noto giornalista Paolo Condò, commentatore sportivo di Sky Sport e Gazzetta dello Sport.
«Un giornale che “onora” l’articolo 21 della Costituzione e si trasforma in una scorta mediatica», commenta Beppe Giulietti, presidente dell’Fnsi.
«Ecco cosa succede quando un giornale con Il Piccolo di Trieste è mosso da passione civile», twitta il condirettore editoriale di Gnn Luigi Vicinanza.
«Sul balcone del Piccolo c’è “Verità per Giulio Regeni “. Quando le istituzioni tradiscono la loro missione, ognuno deve fare appello alla propria coscienza.
Perché la responsabilità è indivisibile: risiede in questo “rispondere presente” che ciascuno deve ripetere per se stesso», scrive Fabiana Martini, capogruppo comunale del Pd a Trieste.
[[(gele.Finegil.StandardArticle2014v1) Regeni, Fedriga elimina lo striscione dalla Regione Fvg: «Viene strumentalizzato, ora basta»]]
Oltre 5 mila le firme dopo tre giorni di petizione online su change.org che chiede di rimettere lo striscione sul palazzo della Regione Friuli Venezia Giulia. E del caso Regioni si porlerà oggi anche a Berlino.
Il presidente della Camera Roberto Fico con l'europarlamentare Marta Grande incontreranno la commissione Esteri del Bundestag e il presidente Schauble.« Al centro delle riunioni - fa sapere Grande - ci sarà il caso di Giulio Regeni, il dramma ancora irrisolto del ricercatore italiano ucciso in Egitto». —
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