èStoria fa rivivere le gesta della famiglia de Dottori
Una conferenza di Ivan Portelli ripercorre l’impegno di Antonio che diventò famoso con le opere di bonifica e lo sfruttamento idroelettrico e per l’irrigazione

Un uomo, una famiglia che hanno dato tanto al territorio, capisaldi nella storia di Ronchi dei Legionari. Si tratta di Antonio de Dottori degli Alberoni e della famiglia de Dottori che, quest’anno, approderanno a èStoria grazie ad una conferenza che, coordinata da Ivan Portelli, vedrà protagonisti gli storici Renato Cosma e Renato Duca. L’appuntamento è per domenica, alle 10, nell’aula magna del polo universitario di Santa Chiara. Nella riscoperta di eminenti protagonisti dell’Ottocento e del primo Novecento nell’Isontino, il focus va rivolto anche su una famiglia che ha caratterizzato significativamente l’agricoltura della Contea Principesca di Gorizia e Gradisca, contribuendo allo sviluppo del settore, allora primario ed alla crescita del tessuto socio-economico locale.
A quella famiglia e, soprattutto, al suo figlio più illustre, Antonio de Dottori degli Alberoni, agricoltore innovativo, amministratore rigoroso della cosa pubblica, osservatore attento delle opportunità per il progresso del territorio, va riconosciuto il merito della realizzazione, in sinergia con imprenditori lungimiranti e gli apparati istituzionali asburgici, nonché con il supporto di studiosi, tecnici ed esperti austriaci, friulani e lombardi, di importanti imprese di bonifica e industriali, come l’introduzione dell’irrigazione, lo sfruttamento idroelettrico dei salti sul canale principale, che dal 1905 porta il suo nome, la salvaguardia ambientale con la bonifica idraulica ed igienico-sanitaria. Antonio de Dottori nacque a Ronchi dei Legionari il 25 aprile 1817 da Giuseppe Felice e Antonia Monferà. Era il 24 settembre del 1873 quando venne costituito il Consorzio acque dell’agro monfalconese.
Una realtà che ha contribuito, proprio attraverso la capillare rete di irrigazione, al miglioramento delle colture, all’aumento delle produzioni ed alla crescita economica dell’Isontino. È stata, anche, volano per la nascita di consorzi irriguo-idraulici nella Venezia Giulia e nella Bassa Friulana. Un soggetto consortile definito, alla fine dell’Ottocento dall’ispettore ministeriale austriaco, ingegner Eduard Markus, una «Realizzazione unica nel suo genere in tutto l’impero Asburgico». La presidenza verrà affidata proprio a Dottori che, salvo alcuni momenti di scontri e contrasti interni, ricoprirà l’incarico fino al 1907, anno della sua scomparsa. Una vita lunga e ricca di risultati e riconoscimenti. de Dottori, dal 1851 al 1865, sarà podestà eletto di Ronchi, non ancora dei Legionari e per molti anni deputato provinciale, eletto nel 1862. La lezione di vita che Antonio de Dottori ha trasmesso ai posteri è un patrimonio prezioso, una testimonianza esemplare del ben operare, un valore che va assolutamente preservato dall’oblio e dalla patina del tempo. —
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