Niente patto Lega-Fi, salta ancora l’elezione del presidente d’aula. L’opposizione se ne va
Razza per il Carroccio ammette: «Non c’è accordo, rinviamo». Poi l’ok del centrodestra alla variante commerciale sull’ex Fiera

TRIESTE Come preventivato, ieri sera la maggioranza ha imposto al Consiglio comunale un nuovo rinvio dell’elezione del presidente (dopo le dimissioni del dipiazzista Marco Gabrielli), che probabilmente a questo punto slitterà a dopo le elezioni europee. Per esplicita ammissione del capogruppo leghista Radames Razza, il rinvio è stato chiesto per il mancato accordo fra le forze del centrodestra.
L’opposizione tutta è uscita dall’aula in vibrante protesta. In assenza della minoranza, il centrodestra ha rapidamente approvato la delibera dell’assessore all’Urbanistica Luisa Polli per la modifica al Piano regolatore che consente la realizzazione del centro commerciale in seno all’area dell’ex Fiera.
Partiamo dalla mancata elezione del presidente. Tutto inizia quando Razza interviene e chiede un posticipo: «Visto che non è ancora stato raggiunto un accordo, propongo il rinvio dell’elezione». La sua richiesta suscita lo sdegno del dem Marco Toncelli: «Ormai non ci sono più parole per commentare questi eterni rinvii. L’aula è schiava del vostro mercanteggiare, ma il Consiglio è di tutta la cittadinanza, non solo vostro. Invece di fare i mercanti dovete governare la città». A lui si unisce il M5s Paolo Menis: «Secondo noi questo Consiglio ormai non è più legittimato a deliberare. Abbiamo aspettato anche troppo. Chiediamo al vicepresidente del Pd Igor Svab di dimettersi per non reggere il gioco alla maggioranza». Così la dem Laura Famulari: «Inaccettabile che l’organo più importante del Comune sia privo di guida da quasi due mesi. Tutto ciò perché la maggioranza è ostaggio della Lega. Trieste merita di più».
Ribatte il leghista Everest Bertoli: «Questo è un clamoroso autogol del Pd. Abbandona il Consiglio dedicato alle crisi lavorative e non vota la variante del Piano regolatore sulla Fiera. Variante che si stima porterà circa 200 posti di lavoro, indotto compreso».
In effetti l’assessore Polli può subito dopo illustrare senza grandi preoccupazioni la sua delibera. Un passaggio non da poco, poiché l’area della Fiera è stata venduta tramite asta all’acquirente austriaco (che deve realizzare lì un’ampia zona commerciale) prima che il Piano regolatore prevedesse la possibilità di portare a compimento il suo progetto. Una mancanza che proprio la delibera di ieri ha sanato. Dichiara Polli durante la sua illustrazione: «La variante all’esame dell’aula veicola una profonda trasformazione urbana con lo scopo di dare maggiore fruibilità e centralità all’area con tutta una serie di interventi attraverso una grande operazione di interesse pubblico».
«Le opere pubbliche a carico dei proponenti per sei milioni e mezzo di euro - ancora Polli a proposito dell’impatto sulle aree pubbliche dell’investimento privato sull’ex Fiera - sono volte a riqualificare radicalmente l’area creando un sistema di spazi pubblici aperti di uso collettivo che rafforzeranno il collegamento pedonale tra via Revoltella, via Rossetti e piazzale De Gasperi». Polli ha proseguito parlando anche della realizzazione di un «ampio giardino pubblico pensile di facile accesso, a “quota” via Rossetti, con una viabilità pedonale e ciclabile».
Quanto al traffico, Polli annuncia anche «la realizzazione di una rotatoria in piazzale De Gasperi e di un’altra rotatoria tra viale Ippodromo e via Settefontane nonché la riorganizzazione funzionale di piazza Foraggi, l’incremento dei parcheggi e delle aree di sosta con la creazione di 150 posti auto a disposizione dei residenti».—
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