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Gli istruttori all’attacco «Così non si va avanti»

I tecnici di scherma e judo chiedono di avere delle risposte: «I costi delle trasferte non corrispondono ai nostri calcoli»

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«C’è gente che lavora alla Ginnastica triestina da 30 anni, figuriamoci se ne vogliamo la chiusura». Dopo le polemiche dei mesi scorsi sugli stipendi pagati in ritardo, sui contratti non rinnovati e sui timori per la tenuta dei conti gli istruttori ora sono pronti a denunciare apertamente una situazione che non sono più disposti ad accettare.

Raffaele Toniolo (judo) è il primo a intervenire: «Ci sono state decine di richieste di incontri alle quali nessuno ha mai risposto. Auspico che i tre revisori dei conti in carica, Alessio Del Fabbro, Massimo Bacigalupo, Ferdinando Parlato, facciano chiarezza su tutte le righe di bilancio che attendono spiegazioni, richieste da molto tempo dai soci, e sui contributi regionali erogati».

Anche Monica Barbieri, sempre della sezione judo, è piuttosto critica: «Stiamo chiedendo dati e numeri e li riceviamo solo a parole. Ci accusano di perseguire interessi personali quando in passato abbiamo anche accettato di ridurci lo stipendio pur di aiutare la Ginnastica. Ci sembra di vivere la situazione di crisi di 10 anni fa (quando si scoprì un maxi debito, ndr). Non abbiamo contratto che è scaduto a dicembre dopo una proroga di tre mesi».

«Ci hanno attaccato definendoci i cinque istruttori che lo fanno per interesse personale, dimenticano però che siamo in 21 su 40 senza contratto», aggiunge Lorenza Bocus della scherma. «A settembre - prosegue - avevo firmato un contratto che poi avrebbero dovuto prolungare a dicembre. Poi hanno cambiato la clausola delle trasferte e io ho deciso di non firmare in attesa di chiarimenti che non sono mai arrivati. Da allora non percepisco lo stipendio, dicembre compreso. Dicono che le trasferte costano 27 mila euro, lo scorso anno ne abbiamo spesi 5.340 a cui si aggiungono i quasi 10 mila euro del judo. Le mie atlete hanno vinto il titolo italiano di fioretto femminile e non avevano l’istruttore in pedana, è assurdo».

Nella sezione ginnastica, dove ci sono 350 atleti e 15 tecnici, le cose non vanno meglio. «Ho iniziato a mandare mail ad ottobre su questioni legate alla sicurezza – spiega il responsabile Fabrizio Mazzetti – eppure non ho mai avuto risposta. Abbiamo chiesto trasparenza sui conti, non ottenendola i genitori hanno firmato la richiesta di assemblea straordinaria per avere finalmente contezza dei conti. Noi vogliamo solo lavorare per rilanciare la Ginnastica dove sono istruttore da 30 anni».

Massimo Varrecchia, portavoce dei soci che hanno firmato la richiesta di assemblea, spiega: «Vogliamo chiarezza. Se il direttivo non fornirà risposte chiare chiederemo di votare la sfiducia». —

A.P.

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