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Il derby Turchetto-Colucci archivia l’era dei Fabbro

Dopo i quattro mandati di Maurizio e i due del figlio Alessandro il sindaco cambierà cognome. Continuità e rinnovamento nelle proposte dei candidati

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Corsa a due dal retrogusto totalmente civico quella di Farra d’Isonzo, con i suoi 1.700 abitanti uno dei Comuni più piccoli ad essere chiamati al voto. In paese si conclude dopo un trentennio l’era-Fabbro: l’uscente Alessandro dice stop dopo due mandati, prima di lui ci fu il padre Maurizio, in sella per quattro legislature.

Tutti i candidati di Farra d'Isonzo

A raccoglierne il testimone ci provano da un lato, “benedetto” seppure con discrezione dal sindaco uscente, il dirigente ospedaliero Stefano Turchetto, 43 anni. Dall’altro una assessore “forte” della giunta Fabbro, la 48enne dipendente pubblica Milena Colucci. Un vero e proprio “derby” in salsa farrese per stabilire chi rappresenti al meglio il rinnovamento nella continuità. La dicotomia nei metodi è evidente: le civiche guidate da Colucci puntano su un gruppo di lavoro ampiamente nuovo ma su una candidata con esperienza, lo schieramento che sostiene Turchetto punta sulla continuità della squadra, guidata però da un esordiente.

Turchetto sarà appoggiato dalle due storiche civiche pro Fabbro: Impegno Comune e Farra Viva, riproponendo dunque la “grosse koalition” del suo predecessore, con sensibilità individuali che vanno dalla Lega alla sinistra, passando per il civismo più puro. A certificare la parziale continuità anche una assessore (Elisabetta Trombini) e otto consiglieri comunali uscenti, oltre che – nota curiosa – uno che il dna Fabbro comunque ce l’ha: in lista anche Morgan Baliviera, di cui Alessandro è zio e Maurizio il nonno.

«Partiamo da basi solide – commenta Turchetto –. Sarebbe sciocco non fare tesoro dell’esperienza, ma al contempo il progetto è forte di idee e persone nuove. Il nostro non è rinnovamento sotto mentite spoglie». Milena Colucci, assessore per due mandati, punta un gruppo di cittadini «senza appartenenza politica, che partendo dal basso ha intercettato competenze e professionalità senza volersi porre in contrasto con il recente passato». A suo sostegno due liste dai nomi quantomeno originali: “Esserci - L’esperienza condivisa” e “Divenire-In Movimento”, a rappresentare l’una le professionalità del paese e l’altra le idee dei giovani. «Insieme mi hanno fatto tornare l’entusiasmo di 10 anni fa», assicura. –


 

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