Gerometta e Verdimonti accerchiano Tomasinsig
Il primo cittadino uscente è sostenuto da Pd, Rifondazione e due liste civiche Lega, Progetto Fvg e Udc con l’ex commerciante, ma il terzo polo è in agguato

Gradisca. Otto liste e tre candidati sindaco. E dire che fino a 15 giorni fa la prima cittadina uscente del centrosinistra Linda Tomasinsig letteralmente non conosceva ancora i propri sfidanti per palazzo Torriani. Non può che partire da questa considerazione l’analisi del complesso quadro politico di Gradisca d’Isonzo. La Fortezza è chiamata a decidere se rinnovare o meno la fiducia alla 46enne insegnante e biologa passata alla storia cinque anni or sono per essere divenuta il primo sindaco donna della cittadina.
Tutti i candidati a Gradisca d'Isonzo
A tentare di sbarrarle la strada sono in due: il 73enne Renzo Gerometta, imprenditore e storico ex commerciante del centro, sostenuto da due liste civiche e dalla Lega; e Claudio Verdimonti, libero professionista 66enne e riconosciuto riferimento sui banchi della minoranza negli ultimi 15 anni. Per Tomasinsig, politicamente parlando, la formula con cui si presenta ai nastri di partenza è la medesima di cinque anni fa. Già assessore al Welfare nel Tommasini-bis, la sindaco uscente sarà sostenuta nella corsa alla possibile riconferma da due partiti (Partito Democratico e Rifondazione Comunista) e due liste civiche: Borghi per la Fortezza (che sin dal nome vuole essere un collante fra le diverse sensibilità di periferie e centro storico) e Con Linda per il Bene Comune (che coinvolge il mondo dell’associazionismo). Dato saliente, a ripresentarsi al giudizio degli elettori non è solo la prima cittadina, ma l’intera giunta: tre assessori nelle liste del Pd (chi più e chi meno da indipendente), ovvero il vicesindaco e assessore a Cultura, Bilancio e Finanze Enzo Boscarol, Francesca Colombi (Sociale, Educazione, Politiche giovanili), e Alessandro Pagotto (Lavori pubblici, Urbanistica e Ambiente); e un quarto in una civica, ovvero David Cernic (Commercio, Sport, Associazionismo, con Per il Bene Comune). «Siamo forti e orgogliosi dei cinque anni passati al governo della città – fa sapere Tomasinsig – questa squadra ed io siamo pronti per le prossime sfide». Parte ora la lunga rincorsa del centrodestra, che appena qualche mese fa – stante il vento positivo a livello nazionale e regionale – pareva in grado di poter creare qualche grattacapo all’amministrazione uscente. Ad una condizione: correre unito. Così non sarà, perché in una Gradisca che già non vedrà presentarsi alle urne un altro marchio big come il M5S, c’è l’ulteriore anomalia – per non dire “caso” – di Forza Italia e Fratelli d’Italia, che non saranno infatti ai nastri di partenza e non “benedicono” la corsa di Renzo Gerometta. Mesi di trattative, veti e qualche nome “bruciato” non sono bastati all’area moderata per creare una totale convergenza sul suo nome. Ma Gerometta (che era stato ad un passo dal ritirarsi per i continui rallentamenti delle segreterie politiche) ha saputo resistere: ed alla fine ha incassato il placet del governatore regionale Fedriga e del principale partito di centrodestra, la Lega. Accanto al Carroccio due civiche: il movimento nato attorno all’imprenditore, Gradisca che Verrà e Gradisca Cambia, cui aderiscono Progetto Fvg di Saro e Bini, Autonomia Responsabile di Tondo e Udc. «Le scorse settimane ormai sono il passato – guarda avanti Gerometta –. Ciò che più mi sta a cuore è il bene della città che amo da sempre e non potevo tradire le tante persone che mi hanno incoraggiato. Mi sono impegnato in questa avventura per unire e non per dividere, perché credo che Gradisca abbia bisogno di un cambio di marcia deciso dopo la gestione del centrosinistra». Fra i due poli tradizionali ecco Claudio Verdimonti, storico alfiere del civismo, con il movimento Cittadini per Gradisca. Un vaso di coccio fra due vasi di ferro? Non proprio, perché Verdimonti ha dalla sua una lunga esperienza in consiglio (due le candidature a sindaco) e intende intercettare uno scontento bipartisan. Questo perlomeno il suo obiettivo. «Tutti conoscono la mia posizione in merito all’operato della giunta uscente, che a mio avviso non ha avuto abbastanza coraggio. Dall’altro lato il centrodestra ha offerto uno spettacolo degno della Prima Repubblica. Si è aperto uno spazio politico che sarebbe stato miope non occupare. Vogliamo offrire un’alternativa ai gradiscani e sogniamo una cittadina libera da spartizioni di poltrone e ingerenze dei partiti». Ma la Lega rintuzza le accuse: «Non vi è stata nessuna logica vecchio stile – replica il segretario provinciale Verzegnassi –. La coalizione è coesa su tutti i fronti a rinnovo in questa tornata elettorale, eccezion fatta per Gradisca ove vi è stata chiaramente una mancata convergenza. Ma ora che ogni dubbio è chiarito siamo pronti a lavorare per Gerometta nell’interesse dei cittadini».
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