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Sgominata la banda che rapinava gli uffici postali

Nella lista dei colpi anche quello del 31 maggio del 2017 alla sede di San Dorligo della Valle. Raid sventato a Sistiana

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TRIESTE Arriva l’ora del processo per la “banda bassotti”, così soprannominata dai carabinieri, che rapinava le poste. Un po’ come nei film: entravano negli uffici segando le inferriate delle finestre e tendevano agguati agli impiegati. Il gruppetto, su cui aveva indagato anche la Procura di Pordenone, spaziava dal Veneto al Friuli Venezia Giulia, in particolare nella provincia di Trieste. Non sempre i colpi riuscivano: quello di Sistiana, ad esempio, è stato sventato per puro caso da un ignaro triestino che si è ritrovato l’auto dei malviventi posteggiata sul proprio passo carraio. Di fronte alle sue proteste per il posteggio scippato i “bassotti” sono fuggiti.

I nomi degli imputati sono emersi nei mesi scorsi in seguito agli arresti: il sessantacinquenne Pasquale Carparelli, originario di Carovigno (Brindisi); il sessantacinquenne Lorenzo Battisti di Latiano (Brindisi); il quarantaquattrenne Orlando Morleo di Brindisi; il quarantunenne Simone Giordano di Carignano (Torino); il quarantottenne Lorenzo Mastrovito (Vigevano); il cinquantasettenne Lorenzo Boccadamo di Brindisi.

Carparelli sarà giudicato in dibattimento mentre gli altri in rito abbreviato. L’udienza, nel loro caso, è in programma per mercoledì prossimo dal gup Luigi Dainotti. Carparelli è ritenuto uno dei responsabili della rapina del 31 maggio 2017 nell’ufficio postale di San Dorligo della Valle: l’uomo, assieme ai compagni, si sarebbe introdotto nella struttura rimuovendo il vetro di una finestra del secondo piano. Poi ha atteso l’arrivo del personale. Non appena la direttrice e un’impiegata sono entrate e hanno aperto la cassaforte, due componenti della banda, con passamontagna e armati di punteruolo (e in contatto radio con un complice all’esterno), hanno sorpreso le due donne brandendo l’arma. Dopo essersi fatti consegnare i soldi presi dalle cassette di sicurezza, hanno rinchiuso le vittime nel vano dello sportello automatico e sono fuggiti con un bottino di 56 mila euro.

Lorenzo Battisti (in carcere a Reggio Emilia) e Orlando Morleo (sottoposto alla misura cautelare dell’obbligo di dimora nel territorio di residenza), sono invece imputati per un tentato colpo alla Bnl di via Morpurgo: i due si sarebbero infilati nell’edificio tagliando la rete di recinzione del cortile senza però riuscire a rimuovere la grata di protezione della finestra di un bagno.

Così Simone Giordano (obbligo di dimora), Lorenzo Mastrovito (domiciliari) e Lorenzo Boccadamo (domiciliari), accusati sia di aver rubato alcune targhe automobilistiche a Fossalta (in modo da falsare l’identificazione dei propri veicoli) sia di aver cercato di rapinare l’ufficio postale di Sistiana il primo ottobre del 2017. Il colpo è fallito grazie al residente triestino che ha minacciato uno dei malviventi di chiamare i carabinieri non appena si è visto l’auto degli sconosciuti posteggiata sul passo carraio di casa.

Scorribande con modalità simili sono state segnalate a Meolo e a Ceggia. Altri complici, arrestati nei mesi scorsi, avrebbero svaligiato tra dicembre 2016 e novembre 2017, la posta di Casarsa e banche a Cessalto e a San Biagio di Callalta. —


 

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