Isolotti esagonali galleggianti davanti alla costa slovena
Presentato l’elaborato: è degli studenti di architettura dell’Università di Lubiana che è stato anche brevettato. Pronto un accordo tra Comune e governo

TRIESTE All’inizio sembrava un’idea originale ma un po’ campata in aria. Una sorta di progetto che se ne parla una volta e poi finisce nel dimenticatoio. Invece la prospettiva di creare un’isola artificiale nel golfo di Isola con il materiale di risulta degli scavi che saranno effettuati per la realizzazione del secondo binario della linea ferroviaria Capodistra-Divaccia si sta lentamente concretizzando e sta avendo uno sviluppo del tutto impensabile all’inizio dell’intera vicenda.
E che l’idea non fosse solo una “boutade” lo hanno immediatamente dimostrato gli studenti di architettura dell’Università di Lubiana i quali sotto l’attenta ed esperta guida del loro mentore, il professor Aleš Prinčič hanno realizzato il progetto per l’oramai famosa isola che non c’è, progetti che stravolgono la “semplicistica” idea iniziale e delineano invece la creazione di piccoli isolotti collegati assieme in modo da formare una vera e propria penisola di fronte alla costa in grado di creare condizioni di mare tranquillo e adatto a essere destinato a scopi di sviluppo turistico molto interessanti.
Il progetto è stato presentato all’opinione pubblica della cittadina del Litorale sloveno al cinema Odeon anche se in precedenza lo stesso progetto era stato illustrato a Brdo pri Kranju nell’ambito delle Giornate dell’innovazione ed è stata brevettato. Tale progetto che è stato pensato nel pieno rispetto dell’ambiente naturale e marino e in quello paesaggistico è costituito da due varianti.
La prima prevede una serie di isolotti esagonali galleggianti che possono essere collocati tra la vecchia strada costiera tra Isola e Capodistria e l’antico nucleo storico di Isola, una sorta di “ring” verde che può assumere diverse forme. L’altro è costituito invece da pontoni, sempre galleggianti che danno alla fine all’area una maggiore connotazione portuale.
Il progetto è anche oggetto di un accordo tra Comune di Isola e governo della Slovenia, accordo non ancora sottoscritto in quanto attende il semaforo verde da parte degli esperti e dell’opinione pubblica. Di costi è ancora prematuro parlarne.
Ricordiamo che nel 2010 l’idea di un’isola artificiale era venuta all’allora sindaco di Capodistria Boris Popović che pensava a un progetto da realizzare davanti a Capodistria sempre in direzione di Isola. E sull’isola artificiale sognava il più alto faro al mondo su una torre alta 140 metri e 40 piani adibiti ad hotel di lusso. Poi Popović ha ripiegato sul progetto Capo Grande firmato dall’architetto Fuksas ma che per i suoi costi elevati rischia anche lui di rimanere nel libro dei desideri. —
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