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L’aula approva l’aumento Tari, sconto in arrivo per gli esercenti

Barbo (Pd) all’attacco: «Trascurate le periferie». Dipiazza: «Vai a lavorare». Emendamento dell’ultimo minuto dimezza le tariffe per ristoranti e osterie

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TRIESTE Ieri sera il Consiglio comunale di Trieste ha approvato dopo aver discusso a lungo le nuove tariffe Tari: è in arrivo un dimezzamento delle tariffe per le categorie più “vessate” degli esercenti, come i ristoratori. Nella prima parte della serata, invece, l’aula ha approvato in un dibattito a dir poco infuocato il nuovo Piano economico finanziario (Pef) del Servizio di gestione dei rifiuti urbani per il 2019. Infuocato tanto che, a un certo punto, il sindaco Roberto Dipiazza ha apostrofato il consigliere dem Giovanni Barbo, che accusava la giunta di trascurare le periferie, invitandolo ad andare «a lavorare».



Le novità del Pef 2019 sono state illustrate dall’assessore all’Urbanistica Luisa Polli: «La spesa aumenterà di 1 milione 928 mila euro – ha spiegato –. L’incremento è dovuto a obblighi di legge imposti a livello nazionale: in base a questi le amministrazioni hanno dovuto inserire nel Pef alcune nuove voci, prima comprese nelle spese di bilancio». Tra i servizi così introdotti c’è quello di pulizia delle aree verdi. Polli ha poi annunciato l’inserimento, sollecitato dai cittadini, dei distributori di sacchetti per le deiezioni canine nei principali giardini della città. Sarà inoltre creata un’area di micro-raccolta dell’amianto e sarà istituito un presidio di spazzamento per l’area compresa tra piazza Perugino, San Giacomo e Servola. La maggioranza ha approvato il Piano in maniera compatta, bocciando le proposte di emendamento dell’opposizione.



Il voto è avvenuto dopo una discussione di oltre due ore, impossibile da riportare integralmente, durante la quale a intervenire sono stati soprattutto i consiglieri di minoranza. Il pentastellato Paolo Menis ha accusato l’amministrazione di aver «creato una delibera coerente con le mancanze degli anni precedenti. Nel 2017 vi abbiamo dato il beneficio del dubbio, pur non essendoci stato un cambio di rotta rispetto alla giunta Cosolini. Nei due anni successivi, tuttavia, non ci sono state modifiche di rilievo. Per questo voteremo contro».



Diverse critiche sono state avanzate anche dal centrosinistra. Per la capogruppo Pd Fabiana Martini «da parte della maggioranza manca una visione d’insieme della città. Negli scorsi giorni ci sono stati momenti imbarazzanti nelle commissioni, con assessori che ignoravano le cifre da loro stessi stanziate. Non sono state coinvolte le categorie, nonostante le loro proteste. È minimo l’incremento della raccolta differenziata, tema che la destra è riuscita a ideologizzare come se la tutela dell’ambiente riguardasse solo la sinistra». La dem Antonella Grim ha evidenziato «l’assenza di progetti educativi e scolastici». Per Sabrina Morena (Open) è «grave l’aumento della tassazione ai cittadini. Nulla è stato fatto per sensibilizzare la popolazione sull’importanza del riciclaggio per la tutela dell’ambiente. Manca inoltre una seria trattativa con Acegas: la città è sporca e abbiamo pochi servizi». Così il dem Giovanni Barbo: «In via Torrebianca, dieci giorni dopo il Carnevale, c’erano ancora i coriandoli. C’è puzza di pipì. Vi limitate agli annunci su Facebook e non fate nulla, di fatto». Alla dichiarazione di Barbo è seguito un momento di bagarre generalizzata in aula, in cui il sindaco ha urlato a Barbo: «Vai a lavorare!».



In sede di dichiarazioni di voto, il capogruppo Vincenzo Rescigno ha motivato il parere favorevole della Lista Dipiazza: «Il Pef comporta un lieve aumento dell’imposta sui rifiuti, che serve tuttavia a mantenere l’elevata qualità dei servizi di pulizia della città». Il leghista Radames Razza ha ribadito che l’aumento di «spesa è legato al rispetto delle normative nazionali». Anche il forzista Alberto Polacco ha difeso il testo.



Passando alla discussione sulle tariffe della Tari, Forza Italia ha proposto all’ultimo minuto un emendamento, firmato da tutti i capigruppo di maggioranza, per ridurre del 50% l’aumento delle tariffe per alcune categorie di utenze non domestiche. Tra queste figurano ristoranti, pizzerie, mense, bar, ortofrutta, pescherie, fiorerie, banchi di mercato di genere alimentare e altre attività analoghe. È stato calcolato che la riduzione delle tariffe per tali categorie è pari a una cifra di 120mila euro.

La richiesta della maggioranza è di stanziare una spesa corrispondente nel Bilancio 2019-2021, che sarà discusso lunedì prossimo:l’assessore preposto al Bilancio, il dipiazzista Giorgio Rossi, ha fatto proprio l’emendamento. —


 

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