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E Pramac rimuove il marchio dalla carena delle sue moto

Al gran premio di Argentina le Ducati Desmosedici “ripulite” dal logo. Il restyling della divisa giuliana è invece al vaglio dei dirigenti

Lorenzo Gatto
1 minuto di lettura

TRIESTE Una decisa presa di posizione per prendere le distanze dal gruppo che, fino alla scorsa settimana, era stato “title sponsor” nella stagione. A seguito degli arresti di Luigi Scavone per evasione fiscale e della conseguente inchiesta aperta dalla magistratura di Napoli, la Pramac Racing ha scelto di non correre nel gran premio di Argentina con il nome Alma che verrà dunque rimosso dalle carene della Ducati Desmosedici Gp guidate dal torinese Francesco Bagnaia e dall’australiano Jack Miller.

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Decisione che ha seguito quella di aggiornare i profili social (sia Facebook che Twitter e Instagram) nonché la home page del sito ufficiale.

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Se la Ducati ha scelto la linea da seguire dopo le vicende che hanno travolto i vertici di Alma, la Pallacanestro Trieste attende il consiglio di amministrazione di oggi per valutare la linea migliore da seguire. Tra i punti all’ordine del giorno dovrebbe esserci anche questa vicenda, la cosa da chiarire, a scanso di equivoci, è che il fatto che Alma sia proprietaria della società non esclude automaticamente la possibilità di togliere il nome dalle maglie. Alma appare sulle divise in qualità di sponsor e, come ha dimostrato proprio la Pramac Racing, un restyling è possibile.

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Per quanto riguarda la proprietà, esistono molte società che, pur essendo proprietarie di club, non compaiono necessariamente sulle divise da gioco. La decisione di mantenere il nome Alma sulle maglie, quindi, non è obbligatoria ma appunto diventerà una scelta. —


 

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