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Locanda del porto a rischio stop. Presidio in Molo VII e piazza Unità

Nessuna garanzia per i dipendenti della struttura che ospita anche market e sala tv per i camionisti

2 minuti di lettura

TRIESTE Scandendo lo slogan «Welcome Cina, good bye locanda» stamattina i 23 lavoratori della “Locanda del porto” sono scesi in piazza per chiedere rassicurazioni sul futuro del loro posto di lavoro. Il 31 marzo l’attuale gestione chiuderà i battenti. Per una decina di giorni la struttura all’interno del Porto Nuovo rimarrà chiusa per consentire alla Fast Eat Italy - la società che si è aggiudicata la gara indetta dall'Autorità portale per la concessione di quell’area - di prendere in mano la locanda che ogni giorno somministra centinaia di pasti, gestisce un market e la sala relax studiata per dare conforto ai camionisti, in particolare quelli provenienti dalla Turchia, costretti magari ad attendere ore a terra prima di imbarcarsi. Ed è proprio questo cambio di conduzione ad aver lasciato appese ad un filo quelle posizioni lavorative, 12 delle quali con un contatto a tempo indeterminato.

Di qui la scelta di scendere oggi in piazza. Dalle 7 alle 8.30 i lavoratori hanno manifestato all’ingresso del Molo VII, dalle 9 alle 11 difronte alla Torre del Lloyd e dalle 11.30 alle 13 in piazza Unità sotto alla Prefettura. «Malgrado l’appello lanciato attraverso gli organi di stampa mesi fa, nessuno ad oggi ci ha contattato e dato garanzie - sostengono Manuela Di Ciaula e Giuliana Selibara, portavoce dei lavoratori -. Tra pochi giorni l’attività per la quale operiamo chiude e non abbiano ancora notizie di un’eventuale possibilità lavorativa con la società che ora si è aggiudicata la concessione di quella struttura».

Il fatto che la gestione di quell’area non sia stata affidata con un appalto, ma attraverso una gara per la concessione demaniale marittima di 4 anni, non ha garantito ai lavoratori alcuna clausola sociale. Dunque l’Autorità portuale non aveva alcun obbligo di intervenire a garanzia dei dipendenti. «Ci siamo occupati di loro, - assicura il direttore generale dell'Authority, Mario Sommariva - per ora informalmente, ma a breve in maniera ufficiale convocheremo i rappresentanti dei lavoratori per aggiornarli sulla situazione. Abbiamo perorato la loro causa, non per un obbligo giuridico ma per una motivazione etica, auspicando che il nuovo concessionario dia continuità ai 12 dipendenti con contatto a tempo indeterminato. Al tavolo delle trattative, comunque, ci spenderemo per tutti».

Dunque almeno per 12 dei 23 lavoratori il futuro dovrebbe essere salvo. Per gli altri dipenderà quasi esclusivamente dalla volontà della Far Eat Italy, una società che gestisce già altre realtà in regione, tra le quali l’Autogrill di Duino.

La “Locanda del Porto” è sistemata al piano terra della palazzina ex “Culp” nel Punto Franco Nuovo. Ha un’area dedicata alla ristorazione, un market, un’area relax con disponibilità di bagni e docce, zona tv dove i camionisti in attesa di imbarcarsi sui traghetti possono rilassarsi. «Chiediamo solo di poter continuare a fare il nostro lavoro. In ballo - ribadiscono i lavoratori - , c’è il futuro di 23 famiglie». —


 

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