Sono state revocate le misure cautelari a carico di Mauro Persi, 56 anni, e del figlio Giulio, 27, accusati di possesso illegale di armi da sparo e da guerra, delle relative munizioni e di ricettazione. A rendere nota la decisione del giudice Giorgio Nicoli è stato il legale dei due, Enrico Agostinis: «Questa scelta ci rasserena anche sul possibile giudizio di merito del processo».
Il processo si svolge con rito abbreviato ed è stato aggiornato a luglio a causa della mancata presenza di uno dei testi convocati.
La vicenda era partita dall’indagine della Squadra mobile, con il coordinamento del sostituto procuratore Antonio Miggiani, e si era conclusa con la perquisizione a febbraio dello scorso anno della clinica Dentalclinic a Sistiana, dove lavoravano i Persi. Lì erano state trovate anche le chiavi della villetta di Liviano Folla, odontoiatra di Turriaco, la cui posizione viene valutata in un altro processo. Nel corso della perlustrazione della villetta erano saltati fuori un lanciarazzi anticarro, marca Zolja modello M80, dotato di relativo razzo, munizioni da guerra e per armi comuni da sparo, e una pistola Beretta. Tutto custodito in un solaio della casetta.
Nello stesso giorno gli inquirenti avevano raggiunto o anche l’abitazione dei Persi, a Monfalcone, dove nel garage fu trovata una pistola mitragliatrice Skorpion completa di caricatore. Al setaccio pure la residenza di Folla, a Turriaco, con il sequestro di munizioni per armi comuni da sparo e una pistola a gas.
Per i Persi scattò l’arresto in flagranza, seguito dalla carcerazione e dopo pochi giorni i domiciliari convertiti in obbligo di firma durante l’estate. Alla fine nei giorni scorsi la revoca delle misure cautelari. L’odontoiatra di Turriaco era invece stato fermato a Tenerife dove aveva aperto un’altra struttura sanitaria. Dopo l’arresto anche per lui erano scattati gli arresti domiciliari dopo il carcere. —
A.P.