TRIESTE Avrebbe molestato sessualmente la sorellastra di tredici anni mentre dormiva da sola in camera sua con i genitori nella stanza vicina.
Di questo dovrà rispondere un ventisettenne, residente a Trieste, che mercoledì mattina comparirà in Tribunale per l’udienza preliminare fissata davanti al gup Luigi Dainotti.
L’episodio, che risalirebbe all’agosto del 2017, è venuto a galla grazie alla denuncia della madre, con la quale la minorenne, evidentemente sconvolta per quanto sarebbe stata costretta a subìre, si è confidata.
«Io stavo ancora dormendo nella mia stanza e lui – ha raccontato la tredicenne – è venuto nel mio letto».
La ragazzina, stando a quanto riferito dalla stessa vittima durante le indagini, si sarebbe svegliata di soprassalto con il fratellastro accanto che la stava spogliando e toccando.
La madre, dopo aver appreso il fatto dalla figlia, sembra che abbia deciso di rivolgersi a uno psicologo dell’Azienda sanitaria di Trieste. Poi è scattata la denuncia, probabilmente su suggerimento degli stessi operatori dell’Asuits.
Sul caso ha indagato nei mesi scorsi il pubblico ministero Matteo Tripani, che ha in mano il fascicolo d’inchiesta. Il pm ha quindi chiesto il rinvio a giudizio del ventisettenne, difeso dall’avvocato di fiducia Keti Muzica del Foro di Trieste.
Al momento non emerge altro su quanto potrebbe essere accaduto alla minore tra quei muri di casa, né se il fatto sia l’unico.
Un altro presunto caso di violenza sessuale su un minorenne, dunque, dopo quello scoppiato nelle scorse settimane che vede coinvolto un trentacinquenne triestino indagato dal pm Federico Frezza: un abuso che si sarebbe consumato in una cantina degli alloggi Ater di piazzale De Gasperi. Il trentacinquenne avrebbe adescato un undicenne con la promessa di un videogioco, una “X-box” ultimo modello. Poi avrebbe portato il bambino nella cantina e l’avrebbe stuprato. Questo, almeno, secondo quanto ricostruito nell’istruttoria.
Lo stesso trentacinquenne è sotto inchiesta per un altro episodio: avrebbe anche cercato di convincere una minore a scambiarsi fotografie dal contenuto esplicitamente sessuale; immagini che avrebbero dovuto ritrarre le parti intime della vittima e atti sessuali. —