I soliti problemi di carenza (numerica) del personale. Che comportano un naturale rallentamento del lavoro quotidiano e conducono all’esasperazione chi è in attesa.
La questione, non nuova, riguarda gli uffici Anagrafe del Comune di Gorizia. A lanciare il sasso la Cisl-Funzione pubblica che racconta «l’ennesimo episodio di irritazione manifestata dalle persone che si trovavano in fila agli sportelli del Comune di Gorizia».
Il fatto si è verificato tra le 17 e le 17.30 di mercoledì scorso al momento della chiusura al pubblico degli uffici. C’erano, in quei frangenti, una trentina di utenti. «Dopo aver aspettato il proprio turno ed essere stati informati che non avrebbero più potuto ricevere le prestazioni di cui avevano bisogno perché era giunto l’orario di chiusura, hanno aggredito a parole le dipendenti in servizio, rifiutandosi di allontanarsi. Sul posto - racconta il segretario regionale della Cisl-Fp, Massimo Bevilacqua - sono dovuti intervenire gli agenti della Polizia locale per calmare gli animi».
Va detto che le informazioni sui tempi di apertura, chiusura e funzionamento degli sportelli sono rese note e visibili all’utenza con appositi cartelli all’ingresso degli uffici stessi. «Nonostante tutto, e purtroppo, non è la prima volta che accade: le lavoratrici dell’Anagrafe sono costrette, non per causa loro, a subire i comportamenti a volte verbalmente violenti di qualche utente maleducato e, più in generale, una eccessiva pressione lavorativa. È ormai da anni - attacca il sindacato senza troppi giri di parole - che la Cisl-Fp evidenzia all’amministrazione comunale le problematiche del settore degli affari demografici. Purtroppo, riscontriamo una cronica carenza di personale che è chiaramente insufficiente da un lato per soddisfare le richieste della cittadinanza, dall’altro per consentire agli operatori lo svolgimento delle proprie mansioni in maniera “normale”. Le file - rimarca Bevilacqua - sono sempre più lunghe e le attività sempre più complesse e articolate».
Le Carte di identità elettroniche, ad esempio, «richiedono un tempo materiale di 15 minuti per essere elaborate e consegnate all’utente contro i 5 minuti che servivano per quelle cartacee. Documenti che, per legge, ora non vengono più rilasciati. E basta farsi due conti per capire cosa comporta».
Conclude la Cisl: «Il clima di insicurezza che le operatrici devono sopportare è inaccettabile. L’amministrazione non può più tergiversare. Formalizzeremo con le altre organizzazioni sindacali l’ennesima richiesta di incontro per tentare di dare soluzione al problema che potrà avvenire con l’adozione di nuove modalità organizzative e soprattutto con l’incremento della dotazione organica. Sull’episodio ci aspettiamo che l’amministrazione comunale di Gorizia prenda in maniera forte le difese dei propri dipendenti e risolva una volta per tutte il problema. La questione della carenza di personale coinvolge tutti i settori dell’ente: mancano dipendenti e le dotazioni strumentali spesso obsolete». —