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Protesta studentesca a Gorizia contro i manifesti neofascisti

Erano stati affissi in via Puccini dal Blocco studentesco, emanazione di CasaPound. Il partito della Tartruga frecciata: "Nessuna discriminazione, protestiamo contro il degrado della scuola"

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Gorizia, scuole in rivolta contro i manifesti neofascisti

GORIZIA Un centinaio di studenti delle scuole superiori del polo con lingua d'insegnamento slovena di via Puccini, a Gorizia, ha scelto questa mattina di disertare le lezioni per dar vita ad una manifestazione pacifica di protesta contro la provocazione subita per mano dei componenti della sezione cittadina di Blocco Studentesco, l'associazione emanazione di CasaPound, che nella notte tra giovedì e venerdì avevano affisso al muro di cinta del complesso scolastico cinque manifesti neofascisti con gli slogan "Devoti alla vittoria" e "Tamburo dell'avanguardia".

[[(gele.Finegil.StandardArticle2014v1) Manifesti neofascisti sul muro della scuola]]

I ragazzi e le ragazze degli istituti "Trubar", "Gregorcic", "Cankar", "Zois" e "Vega" si sono radunati di fronte a scuola, issando vicine una bandiera italiana e una slovena, assieme ad un cartellone che ricorda come la legge italiana tuteli le minoranze linguistiche. Alla manifestazione studentesca hanno partecipato anche la presidente dell'Unione culturale ed economica slovena (Skgz) Maja Humar e il segretario provinciale della Slovenska Skupnost Julijan Cavdek.

[[(MediaPublishingQueue2014v1) In via Puccini, a Gorizia, contro i manifesti del Blocco studentesco]]

Già ieri il gesto del Blocco studentesco - condannato pure dal sindaco del capoluogo isontino Rodolfo Ziberna - aveva suscitato diverse polemiche da parte del centrosinistra a partire dalle parlamentari Pd Tatjana Rojc e Debora Serracchiani, che avevano lanciato un appello: "Fermiamo un'onda nera prima che sia troppo tardi".

A queste critiche e alla manifestazione dei giovani di questa mattina CasaPound Trieste ha risposto con un comunicato in cui si rinviano le accuse ai mittenti, spiegando che l'azione non corrisponde as "alcuna volontà di discriminare, piuttosto la volontà di creare una realtà inclusiva che permetta anche alla minoranza slovena, presente nel goriziano, di battersi per migliorare le condizioni dell’istruzione lacunosa che ricevono oggi".

“Nella giornata odierna se ne sono sentite di tutti i colori in merito a dei presunti moventi razziali o più generalmente di incitazione all’odio dietro all’affissione di manifesti avvenuta la notte precedente in via Puccini - afferma Matteo Andreoli, responsabile locale del movimento. Sarebbe bastato semplicemente interpellarci e chiedere spiegazioni. I manifesti sono gli stessi che utilizziamo ogni giorno in tutta Italia – prosegue Andreoli - ed è palese, a meno che non si sia in malafede, che non c’è nessun intento provocatorio dietro alle nostre azioni ma semplicemente la volontà di coinvolgere la minoranza slovena nella battaglia per i diritti che in quanto cittadini italiani li riguarda esattamente come riguarda noi. Si continua ad accusare con ignoranza il Blocco Studentesco di essere un’organizzazione xenofoba senza preoccuparsi di conoscere la realtà. Infatti se questi sedicenti paladini della democrazia si fossero interessati a conoscerci ora saprebbero che all’interno del nostro movimento ci sono militanti che appartengono alle più disparate etnie e che sono parte integrante della nostra comunità. Noi come Blocco Studentesco – conclude la nota – saremo sempre al fianco di tutti gli studenti, a prescindere dalle loro origini, che vorranno mettere il loro impegno per cambiare le scuole in meglio senza lasciarsi fermare dalle patetiche fobie di una fazione politica ormai arrivata alla frutta.”

 

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