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“Social housing” a Rozzol Decolla il maxi cantiere che realizzerà 56 alloggi

L’operazione, che può contare su un investimento di 5,8 milioni di euro, metterà sul mercato abitazioni popolari a prezzi accessibili

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Il tempo di chiudere la trattativa con Rfi, qualche mese è scivolato rispetto al cronoprogramma originario, ma gennaio 2019 ha finalmente visto aprire il cantiere della più importante realizzazione di “social housing” a Trieste, adesso che l’operazione Sadoch in viale dell’Ippodromo è stata completata (9 mila metri quadrati, 13 mini-appartamenti, 53 bicamere, 17 tricamere, 3 spazi di “socializzazione”). Si sposta , in realtà non di molto, la zona interessata: siamo in un sito piuttosto particolare, a mezza costa tra l’ippodromo di Montebello e l’ospedale di Cattinara,di fianco alla stazione abbandonata di Rozzol, al centro di numerosi reportage che ne hanno documentato incuria e degrado. In un fazzoletto di terra quasi attaccato alla rotaia sono iniziati gli scavi che, nell’arco di un paio di anni, porteranno alla costruzione di un complesso che sarà formato da 56 alloggi , destinati a quella fascia di utenza il cui Isee non consente di adire alle graduatorie Ater ma neanche al mercato “libero”: l’indicatore reddituale non deve infatti superare i 40 mila euro.

Edilizia popolare a prezzi accessibili, insomma, per ovviare alle necessità di questi locatari/acquirenti: nel 2013 è sorta “Housins sociale Fvg”, a opera di Finint, la finanziaria con sede a Conegliano che fa capo a Enrico Marchi e che controlla Save (aeroporti di Venezia, Treviso, Verona).

L’investimento, supportato dalla Regione Fvg, ammonta a 5,8 milioni di euro. Il progettista, Andrea Dapretto, già presidente dell’Ordine degli architetti e assessore nella giunta Cosolini, ne ricorda due caratteristiche: è la prima costruzione “nuova” in Friuli Venezia Giulia, perchè i precedenti interventi consistevano in riqualificazioni di stabili esistenti (come nel caso dell’ex Sadoch) e nessun appartamento finirà sul mercato “libero”.

L’80% degli appartamenti (45 enti) sarà destinato alla locazione a canone convenzionato e la durata contrattuale varierà da 8 a 15 anni. Altri 11 alloggi saranno messi in vendita a un valore di circa 1600 euro al metro quadrato. Gli enti - spiegava un decreto ministeriale risalente a mezzo secolo fa - «non devono possedere caratteristiche di lusso» e, con due eccezioni, non potranno avere una superficie superiore a 95 metri quadrati.

L’estrema prossimità al binario della Campo Marzio-Opicina, che dovrebbe essere riaperto nei primi mesi dell’anno in corso, ha fatto sì che il primo atto del cantiere sia l’erezione delle barriere fonoassorbenti. L’operazione edile ha visto anche un significativo ruolo del Comune, che un anno fa deliberava la convenzione con “Housing sociale”, atto che consentiva alla società di risparmiare 412 mila euro di contributo di costruzione. Nei programmi di “Housing sociale” la realizzazione di 750 alloggi in tutta la regione, 200 dei quali pianificati a Trieste.

Nessuna nuova, infine, sul fronte della degradata stazione, proprietà dell’imprenditore veneto Claudio De Carli, che si è detto pronto a vendere un asset, sul quale aveva fatto un’ambiziosa scommessa. —

Magr

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