In evidenza
Sezioni
Magazine
Annunci
Quotidiani GNN
Comuni

Chiesa di San Silvestro vittima dell’umidità Restauro fino a luglio

Un doppio contributo della Regione pari a 337 mila euro consente di salvare dal degrado l’antica chiesa romanica

1 minuto di lettura



Sette mesi secchi secchi, dal 7 gennaio al 7 luglio, con possibilità di proroga. La meta: “asciugare” da un’aggressiva umidità la più antica chiesa di Trieste, dedicata a San Silvestro per i cattolici o a Cristo Salvatore per la Comunità evangelica di confessione elvetica che dell’edificio sacro è proprietaria dal 1786, quando la acquistò all’asta per 2120 fiorini. Era asburgico imperatore Giuseppe II, era governatore di Trieste Pompeo de Brigido, come rimembra una lapide apposta sul lato sinistro, sotto il campanile. San Silvestro, che sorge a fianco di Santa Maria Maggiore, soffre di diffusi “reumatismi” che ne consumano la sobria, romanica silhouette: spandimenti dal tetto, acque “di risalita”, serramenti consumati...

L’architetto Andrea Dapretto, che con il collega Piero Ongaro ha progettato l’intervento terapeutico, indica all’interno e all’esterno i numerosi punti dove il cantiere, impostato qualche giorno fa, dovrà provvedere a un robusto elenco di lavori restaurativi: pulizia generale, pulizia dei lacerti di affresco, applicazione di prodotti protettivi, via le macchie e le muffe, via le «malte incongrue» (cioè quei “cerotti” tassellati alla buona per suturare qualche buco di troppo), nuovo pavimento con lastroni di arenaria a richiamare l’antica superficie di calpestìo, nuova illuminazione, impianto di riscaldamento sotto il pavimento (Deo gratias! l’interno è afflitto da un freddo che ne limita fortemente la suggestione), lifting alle parti lignee, sostituita l’impresentabile bussola all’ingresso. Onde agevolare l’operazione, sarà smontato e traslocato l’organo: San Silvestro è apprezzata per la buona acustica. Anche il campanile avrà la sua attenzione consolidativa. Stretto il coordinamento progettuale con la Soprintendenza.

L’impresa esecutrice è Innocente & Stipanovich, scremata da tre preventivi. L’attività edile sarà integrata da quella squisitamente restaurativa, di cui si occuperà Claudia Ragazzoni per Opera Est. Due distinti contributi della Regione Fvg, per un totale di 337 mila euro, consentiranno lo svolgimento del recupero, che, per essere integrale, avrà comunque bisogno di un’appendice («un secondo lotto auspicabile» conclude la premessa della relazione) con relativo finanziamento.

E così San Silvestro si accinge al quarto restyling nell’arco di una novantina d’anni. Al primo provvide nel 1927 l’architetto Ferdinando Forlati, che tolse dall’esterno la pesante copertura apposta in età barocca, ripristinando le linee romaniche originali. Il secondo, durato dal 1963 al 1967 a cura della Soprintendenza, si rese indispensabile perché la realizzazione della scalinata di via del Teatro Romano aveva provocato rilevanti dissesti statici, tanto da comportare il rifacimento delle fondazioni. Il terzo, a base di manutenzioni straordinarie, venne eseguito nel 1990.

A Trieste gli evangelici di confessione elvetica, con diritto di voto, sono una trentina: curatore della comunità è l’avvocato Stefano Sabini. —



I commenti dei lettori