Polidori ancora nella bufera per la foto “rubata” dal web
Il famoso fotoreporter Massimo Sestini lo accusa di aver usato un suo scatto senza averne l’autorizzazione. «Violato il diritto d’autore. Paghi 30 mila euro»

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TRIESTE Risuona ancora l’eco della bufera che ha investito il vicesindaco Paolo Polidori, dopo la sua azione “anti-degrado”, che già ne scoppia un’altra. Si tratta di una grana giudiziaria, sempre a sfondo social. Al vicesindaco è stata infatti indirizzata una diffida da parte del legale del noto fotografo Massimo Sestini: Polidori è accusato, nello specifico, di aver riprodotto su Facebook un suo scatto – stando alla costituitasi parte lesa - senza averne l’autorizzazione.
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L’opera in questione immortala un gruppo di migranti a bordo di un barcone. L’immagine, premiata al “World press photo” nel 2014, è stata distribuita esclusivamente per la comunicazione legata al concorso ed è inoltre visibile sul sito del fotografo, con l’indicazione esplicita del copyright. Ebbene, il 3 gennaio la foto è apparsa sul profilo del vicesindaco, corredata da un lungo testo di pugno dello stesso sulla “rivolta dei sindaci” contro la legge Salvini. Eccone alcuni stralci: «Il loro tempo (degli Orlando e dei De Magistris, ndr) è finito, la gente ha detto stop agli accoglimenti di chi non ha diritto e il decreto sicurezza va verso questo obiettivo».
Ancora: «La colpa è di chi ha organizzato l’invasione, quindi loro (…). La pacchia è finita e i sindaci che non rispettano le leggi votate e approvate dal Parlamento hanno solo paura di vedere il loro giocattolo che si sta rompendo». E così via.
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Diverse sono le violazioni alla legge sul diritto d’autore contestate a Polidori. A partire dal diritto di riproduzione, dal diritto esclusivo di comunicazione al pubblico e di distribuzione, nonché di paternità morale della foto. Ma non solo. Il vicesindaco è accusato anche di violazione del diritto di elaborazione, dal momento che l’immagine è stata «interpolata con parole – afferma la lettera dell’avvocato, datata 7 gennaio –. Vi è pure violazione del diritto morale dell’autore a scegliere quando e come una fotografia debba o possa essere utilizzata: con quale accostamento, in che contesto, con quale didascalia, con quali contenuti, con evidente pregiudizio al suo onore e alla sua reputazione. La riproduzione della foto su Fb ha inoltre permesso che fosse condivisa: un ulteriore illecito».
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Per tali ragioni si chiede al vicesindaco l’immediata cessazione di ogni comportamento potenzialmente illecito o dannoso, nonché il versamento di 25 mila euro per risarcimento danni e di altri 5 mila euro per la copertura delle spese legali.
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Il diretto interessato Polidori intanto afferma: «Non ho ricevuto niente, per cui se e quando sarà il momento vedremo il da farsi». Nel frattempo continuano le polemiche legate alla cestinatura, esibita pubblicamente dal vicesindaco, degli averi di un clochard.
Il consigliere forzista Bruno Marini chiede al vicesindaco «scuse pubbliche e ufficiali. In caso contrario, egli non ha più i requisiti morali prima ancora che politici per rappresentare la città». Parole su cui aleggia lo spettro della richiesta delle dimissioni, non fosse che i voti della Lega sono vitali per tenere in piedi la giunta. La coordinatrice regionale azzurra Sandra Savino dichiara: «Vedremo che cosa avrà da dire il vicesindaco in Consiglio comunale. Il sindaco, che noi sosteniamo, prenderà la parola ed esporrà la posizione della maggioranza. Al netto degli scivoloni, credo che Polidori sia una persona in grado di rendersi conto della situazione. Chi rappresenta le istituzioni deve tenere appunto un profilo istituzionale». –
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