RONCHI. La banda, la “Cantada”, la musica, il lungo pellegrinaggio di migliaia di persone alle decine di punti di ristoro. Non è stato solo questo la festa di Santo Stefano, patrono del rione di Vermegliano, a Ronchi dei Legionari. Perché, come tradizione vuole, non è mancato il momento in cui s’è voluto dire “grazie” ad una persona che, con la propria azione, il proprio impegno e la propria professionalità, ha tenuto alto il nome della cittadina e della comunità.
L’edizione 2018 del premio Stefano, indetto dall’amministrazione comunale, dalla Pro loco e dalle parrocchie ronchesi è andata al professor Pietro Biasiol. «Nato in piazza e cresciuto tra di noi, ha perseguito gli studi con passione, mettendosi a disposizione per servizi diversi nella comunità ecclesiale e in particolare nella scuola. Insegnante, preside e funzionario, ha lavorato intensamente e con discernimento dentro alle istituzioni per il bene della comunità scolastica educante e delle giovani generazioni. Cultura, impegno politico e formativo, insieme con l’attenzione al bene comune animati da forti motivazioni, cementano competenza e dedizione». Questo è il testo della pergamena consegnata al professor Biasiol a conclusione della messa patronale nella chiesa di viale Garibaldi, a Vermegliano.
La liturgia, presieduta dal parroco, don Renzo Boscarol, è stata accompagnata dal coro giovanile “Le note allegre”, diretto da Marta Furlan, che ha eseguito numerosi canti natalizi. All’omelia don Boscarol ha ricordato il rapporto tra fede e tradizione e tra fede e modernità, invitando i presenti a riconoscersi in un’identità che non può essere solo localistica, ma che valorizza il locale cogliendo la dimensione dell’umanità che tutti ci accomuna.
La pergamena è stata sottoscritta dal sindaco, Livio Vecchiet, dal presidente della Pro loco, Giovanni Del Prete, e dal parroco decano, don Boscarol. «Un momento importante – ha detto il primo cittadino – per sottolineare l’azione di un ronchese che, tra le altre cose, si è distinto per il suo lungo e importante lavoro come dirigente dell’ufficio scolastico regionale. Un ronchese che ha fatto strada, ma che non ha mai dimenticato le sue radici e che si è sempre messo a disposizione della gente». Alcuni anni fa, dopo aver ricoperto il ruolo di consigliere comunale, Pietro Biasiol fu anche candidato alla carica di sindaco.–
Lu. Pe.