In evidenza
Sezioni
Magazine
Annunci
Quotidiani GNN
Comuni

L’Unione italiana chiama Roma: «Dia i fondi direttamente a noi»

Presa all’unanimità dai presenti la decisione di interpellare la Farnesina per stabilire nuove modalità. Tremul: iter non facile, va cambiata la legge

1 minuto di lettura

Dopo oltre 50 anni di collaborazione nel nome della salvaguardia di lingua, cultura e identità degli italiani “rimasti”, l'Unione Italiana (Ui) decide di recidere i vincoli istituzionali con l'Università popolare di Trieste (Upt) chiedendo di gestire in autonomia i finanziamenti che arrivano da Roma e dalla Regione.

La decisione era nell’aria, considerati i ritardi dell'ente morale triestino causati dalla crisi che lo sta investendo; e già nei mesi scorsi il presidente dell’Ui Maurizio Tremul aveva citato la possibilità di trovare «nuove formule» e «modi di interlocuzione più fluida, più diretta, più immediata» fra Roma e Unione Italiana, sottolineando come «le modalità di sostegno che l’Italia dà alla Comunità nazionale italiana risalgono a tempi che non esistono più».

L’altra sera dunque con voto unanime i 49 consiglieri presenti (sui 75 complessivi) all'Assemblea dell’Ui riunita a Isola d’Istria hanno stabilito di inviare a Roma e a Trieste la lettera che conterrà la richiesta di avviare trattative mirate a giungere all’amministrazione diretta dei finanziamenti e di individuare assieme alla Farnesina le modalità di controllo delle spese. Ma «per cambiare le cose - ha annotato Tremul - sarà indispensabile una modifica alla Legge 73 del 2001» che regolamenta le iniziative dell’Italia a favore della minoranza italiana nei Paesi dell’ex Jugoslavia: e «non sarà un percorso facile. Allo stato attuale e in virtù della legge, l'Ui - ha aggiunto Tremul - gestisce in maniera autonoma un terzo dei finanziamenti erogati» dal governo, «mentre la fruizione degli altri due terzi avviene tramite Upt: e proprio questi mezzi sono ora bloccati a Roma» per ritardi su documentazione e attuazione delle iniziative.

«È una decisione forte presa al termine di un dibattito a 360 gradi», ha precisato il presidente dell'Assemblea Paolo Demarin dopo aver ricordato i vari tentativi andati a vuoto di instaurare un dialogo con piazza del Ponterosso: con l’ente triestino dunque, ha stabilito l’Assemblea, andrà mantenuto un rapporto positivo simbolico, vista la pluridecennale collaborazione. La votazione è stata preceduta da un’ampia discussione in cui sono state anche ricordate le tante battaglie condotte insieme dalle due realtà nei decenni.

A illustrare dati alla mano la situazione attuale è stato invece il presidente della Giunta esecutiva Ui Marin Corva: «Le inadempienze dell'Upt nei nostri confronti superano il milione di euro, di cui 600 mila euro verso l'Ui, 250 mila verso l’editoriale Edit di Fiume, 118 mila per il Dramma Italiano. A questi importi - così Corva - vanno sommati i 312 mila ero che l'Ui ha anticipato alle Comunità degli italiani proprio per le inadempienze dell'Upt». Tra gli altri punti in agenda l'Assemblea ha approvato il Programma di lavoro e il Piano finanziario per il 2019, basato su entrate di 5,4 milioni di euro. —

P.R.

BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI

I commenti dei lettori