La Regione “blocca” i bastoni per i vigili
L’arma estensibile che il Comune voleva dare al corpo è ferma in magazzino a causa di lungaggini burocratiche

GORIZIA “Prg-580”. Non è la sigla di un’arma segreta. E nemmeno una nuova variante al Piano regolatore comunale. Prg-580 è il nome del bastone telescopico estensibile che, dal febbraio scorso, sarebbe dovuto entrare a far parte delle dotazioni dei vigili urbani di Gorizia. Poi, un primo rinvio. I bastoni, si disse, esordiranno per “Gusti di frontiera”. Ma la kermesse è passata, così come la fiera di Sant’Andrea, e dei dispositivi ancora non v’è traccia.
O meglio: sono stati acquistati staccando un assegno da 2.020 euro a favore della “Tec sas” di Noale, vengono custoditi in uno speciale armadio blindato, gli agenti hanno effettuato tutti i corsi di addestramento per adoperarli, è arrivato pure il disco verde della Prefettura eppure... non si possono usare. Devono restare lì, a impolverarsi. Perché? Perché la burocrazia si è messa di traverso. Il Comune e, di conseguenza, i vigili urbani stanno attendendo che la Regione proceda con la modifica del regolamento della legge 9 relativa alla Polizia locale. In quella normativa apparivano come “dotazioni” dei vigili urbani di Gorizia gli spray al peperoncino (che gli agenti hanno effettivamente a disposizione ormai da parecchio tempo) e i tonfa che, pur acquistati, non sono mai stati introdotti perché considerati “armi”. «Occorre, ora, che si depenni quest’ultimo tipo di manganelli (peraltro già quasi tutti venduti, ndr) e si inserisca chiaramente la dicitura “bastoni estensibili”», spiega il comandante della Polizia locale, Marco Muzzatti. Quanto ci vorrà? Si tratta solamente di togliere una parola, sostituendola con un’altra. Ma c’è un problema.
«In questo momento, in Regione, è vacante la figura del direttore di servizio dell’ufficio Politiche per la sicurezza - spiega Muzzatti -. Pertanto, non può essere fisicamente modificato il regolamento che, in seconda battuta, deve essere approvato dalla giunta regionale». E qui, c’è l’impasse. «Mi auguro che entro l’anno possa arrivare il nullaosta, così possiamo distribuire i bastoni estensibili ai nostri vigili urbani», l’auspicio del comandante della Polizia locale.
Il Comune di Gorizia è già rimasto scottato dai tonfa, i famosi manganelli che vennero acquistati nel 2011, salvo poi essere rispediti frettolosamente negli armadi. Cosa successe? A bloccare il loro utilizzo fu una circolare dell’allora ministro degli Interni Maroni. Sì, un leghista (movimento che ha fatto della sicurezza la sua bandiera) impose ai Comuni di rimettere i manganelli non nelle fondine ma nei cassetti. Robe dell’altro mondo. Il motivo? «È un’arma impropria». A supporto di questa chiave di lettura c’erano e ci sono diverse sentenze della Corte costituzionale. Alla fine, i tonfa sono stati quasi tutti venduti (ne rimangono cinque negli armadi comunali) alla stessa ditta che ha rifornito i vigili dei bastoni estensibili. Peraltro, la Polizia locale custodisce tuttora anche vecchie pistole che vennero acquistate negli anni Sessanta e non sono mai state utilizzate.
I “Prg-580”, che entreranno a far parte delle dotazioni dei vigili non appena la burocrazia terminerà il suo corso, sono uno strumento di difesa realizzato in nylon e fibra di vetro, dal peso di circa 200 grammi, con diametro delle sezioni dello stelo 10 e 18 millimetri e una lunghezza totale in estensione di 580 millimetri e, da chiuso, di 280 millimetri. Il bastone è composto da tre segmenti, bloccabile in posizione estesa, con la possibilità di montare accessori per agevolare le operazioni di soccorso e le attività di Polizia stradale. Ma nessuno ancora lo ha mai visto. —
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