Shaurli segretario: «Il Pd unito in Fvg sia modello a Roma»
A Gorizia l’assemblea congressuale elegge il nuovo leader per acclamazione. «Da qui l’esempio». I sindacati aprono a una fase di dialogo

GORIZIA «Europa, uguaglianza, formazione». Sono queste le tre parole d’ordine lanciate da Cristiano Shaurli, subito dopo l’acclamazione a segretario regionale del Partito democratico da parte dei delegati dell’assemblea congressuale tenutasi a Gorizia.
Il successore di Salvatore Spitaleri comincia il suo discorso dal malessere crescente dei militanti nei confronti del dibattito del Pd nazionale: «Sono qui perché si costruisca un partito autonomo: autonomia significa assunzione di responsabilità e non cercare più alibi. Tocca a noi. Il partito parte dall’unità, perché la democrazia che conta è quella che sta fuori e noi vogliamo tornare a vincere le elezioni, e non i congressi».
L’orlandiano Shaurli viene incoronato segretario unitario dopo il passo indietro del renziano Paolo Coppola, che sarà indicato suo vice e che viene ringraziato «per aver permesso la soluzione unitaria». E proprio l’obiettivo di realizzare una segreteria che stia al di sopra delle correnti interne è un modello che il nuovo leader regionale propone di esportare: «A livello congressuale nazionale si doveva e poteva fare meglio, ma da qua speriamo parta un esempio valido anche per Roma». Un appello alla segreteria unitaria che arriva anche da Coppola, secondo cui «i leader nazionali devono mettersi d’accordo subito».
Ma le componenti esistono anche nel Pd Fvg. E se Spitaleri si è dichiarato per Maurizio Martina, Debora Serracchiani non si presenta a Gorizia perché impegnata a Bologna per il lancio della campagna dello stesso Martina.
Il punto di vista di Shaurli ricalca a sua volta le parole spese più volte da Nicola Zingaretti nelle sue apparizioni pubbliche: «Lo scenario della globalizzazione ha creato opportunità e sviluppo, ma anche milioni di persone che hanno visto peggiorare le loro condizioni di vita. A questi dobbiamo dare risposte: serve un’Europa che sia motore di benessere per tutti, che torni a essere un sogno. Altrimenti vincerà l’estrema destra».
Shaurli articola quindi le sue proposte in chiave regionale. Dalla «lotta alle diseguaglianze», che significa anche «diritto di un’impresa ad avere una burocrazia efficace, diritto dei giovani a formarsi e a essere valutati per il merito». Sugli enti locali il neosegretario ribadisce poi il «no alla restaurazione delle province». E non manca un passaggio sul «porto di Trieste, che deve giocare il suo futuro non sugli slogan leghisti ma sul rapporto con Vienna, la Baviera e la Via della seta in una dimensione necessariamente europea».
Poi il passaggio sulla giunta Fedriga: per Shaurli «abbiamo perso le elezioni e la prima cosa da fare è una opposizione dura a un centrodestra poco impegnato a governare e molto a occupare posti. Manca solo Monassi. Dobbiamo combattere una deriva culturale. A chi ci parla di sicurezza ricordiamo che la legalità è anche certezza della pena, per chi ruba a un gommista e anche per chi porta via 49 milioni di euro allo Stato italiano. Se l’Italia si richiude e incontra i nazionalismi il rischio per la nostra Regione è essere provincia del Veneto. Non a caso autonomia e specialità sono temi scomparsi, mentre siamo sempre più legati a dinamiche nazionali e all’agenda che ci detta il Veneto».
Numerosi gli interventi dal palco, fra cui quello del capogruppo in Consiglio regionale Sergio Bolzonello, che accusa l’esecutivo regionale: «Siamo governati da incompetenti: è un fatto incredibile che in questa finanziaria non ci sia nulla sull’economia. Ventidue milioni su 300 di indebitamento. E zero su demografia e casa». Cgil, Cisl e Uil aprono nel frattempo «una fase costante di dialogo con il Pd per costruire assieme le proposte»: parole del segretario della Cisl Fvg Alberto Monticco, che annuncia la stesura di un documento dei sindacati su «ripresa demografica, lavoro e cultura». —
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