Bambini paralizzati, la mielite fa paura
Si brancola ancora nel buio sulle cause. Il Center for Disease Control in Usa studia i casi

TRIESTE I sintomi di una banale infezione delle vie respiratorie, con febbre alta e tosse, e poi il bambino improvvisamente perde l’uso di una gamba, o un braccio, o, nella metà dei casi, di tutti quattro gli arti. Una condizione da panico che se fossimo all’inizio degli anni’50, prima del vaccino, farebbe pensare alla poliomielite, con tutte le sue drammatiche conseguenze. Invece succede proprio oggi negli Stati Uniti, e il Center for Disease Control (Cdc) di Atlanta ancora brancola nel buio sulle cause.
Tutto iniziò nel 2014, quando furono per la prima volta furono riportati negli Stati Uniti una serie di casi di mielite acuta flaccida, una condizione di paralisi dovuta a un danno al midollo spinale. Poi ci fu un altro picco di bambini paralizzati nel 2016 e ora di nuovo nel 2018, quindi con una curiosa cadenza biennale, sempre nella tarda estate o all’inizio dell’autunno. Ma quest’anno l’allarme è pieno, perché sono già 127 i bambini colpiti, quasi 400 dal 2014, secondo gli ultimi dati forniti dal Cdc. Nel 99% dei pazienti inizia con i sintomi di una malattia virale (febbre, sintomi respiratori o gastrointestinali) e poi continua con la paralisi, in quasi un terzo dei malati di tutti quattro gli arti. Nel 59% dei casi i bambini colpiti finiscono nelle unità di terapia intensiva. Qualcuno finora ha recuperato pienamente, ma molti continuano a essere paralizzati o il recupero parziale ha necessitato di un’intensa riabilitazione fisica. Hanno tutti i segni tipici della presenza di un virus che infetta il midollo spinale, dove risiedono i neuroni che controllano il movimento degli arti. I bambini colpiti hanno una mediana di età intorno ai 4 anni.
La caccia al virus che causa questa mielite è stata finora inconcludente. Non è un nuovo membro della famiglia dei poliovirus – i virus che causano la poliomielite –, né uno noto delle famiglie degli enterovirus o rinovirus, che sono i responsabili di molte delle malattie respiratorie e gastrointestinali; non è nemmeno il West Nile Virus, che ha dilagato negli ultimi 10 anni negli Stati Uniti. Ovviamente, non c’è relazione di nessun tipo tra l’insorgenza della mielite e il calendario delle vaccinazioni obbligatorie.
Per fortuna, la misteriosa malattia continua a essere relativamente rara (meno di un bambino su un milione sotto i 18 anni), ma la mancanza di un virus riconosciuto e tanto più di una terapia o vaccinazione possibile iniziano a spaventare. Per motivi di privacy, e probabilmente per non ingenerare fenomeni di panico ingiustificato, il Cdc non ha rivelato nemmeno i nomi dei 22 Stati degli Stati Uniti dove i casi sono stati finora registrati.
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