Parco macchinari integrato dalla Pet Dopo quattro anni l’iter al traguardo
Lo strumento sarà operativo fra febbraio e marzo Per l’acquisto si era speso in particolare l’ex consigliere regionale forzista Marini
Il taglio del nastro potrebbe arrivare tra febbraio e marzo, ormai però la parte più difficile è finalmente alle spalle e anche l’ospedale di Trieste avrà una Pet. La determina di Egas (Ente per la gestione accentrata dei servizi condivisi) è del 19 novembre: un investimento di 4,8 milioni di euro per due macchinari – uno andrà all’ospedale di Udine – e per gli accessori necessari a garantirne il funzionamento.
Pet è un acronimo dall’inglese di Tomografia a emissione di positroni, si tratta di una tecnica diagnostica che attraverso la somministrazione di una sostanza già presente nel nostro corpo – come il glucosio, la metionina e la dopamina – con una molecola radioattiva, consente di comprendere la distribuzione della sostanza. Attraverso i possibili accumuli si possono individuare eventuali tumori o metastasi visto che le cellule danneggiate assorbono una grande quantità di zucchero. Si tratta di uno strumento tra i più efficaci per la diagnosi di malattie tumorali e anche per le verifiche del corretto svolgimento delle cure. Prima di questo investimento l’Azienda sanitaria universitaria integrata di Trieste non ne era dotata, al punto che i pazienti che si dovevano sottoporre alla visita erano costretti ad andare a Udine o al Cro di Aviano. Oltre che per le malattie tumorali, la Pet serve per la diagnosi differenziale delle demenze e studi di neuroimaging funzionale, per le malattie di interesse reumatologico e infettivologico e la ricerca di miocardio ibernato e studi di perfusione cardiaca.
Il percorso per l’acquisto della Pet triestina era iniziato in Consiglio regionale grazie all’allora consigliere di Fi Bruno Marini, oggi in Comune, che attraverso un ordine del giorno nel 2015 era riuscito a ottenere l’impegno della giunta Serracchiani e dell’assessore Maria Sandra Telesca. «Si tratta – osserva Marini – di una delle cose di cui vado più orgoglioso, pur non attribuendomi tutto il merito visto che l’odg era firmato da tutta Forza Italia e scritto con l’aiuto del collega Elio De Anna. Voglio anche ringraziare Giulio Lauri, il cui appoggio fu determinante per convincere Telesca. E pure l’attuale direttore di AsuiTs, Adriano Marcolongo, al quale mi rivolsi per primo quando era direttore centrale alla Salute in Regione: ha seguito fin dall’inizio la pratica». Marcolongo preferisce non commentare, limitandosi a ricordare che con questo acquisto AsuiTs si dota di un macchinario molto importante per la diagnostica e il trattamento di patologie complesse. —
A.P.
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