Concessione A4: via libera dell’Ue alla società in house. Il piano Autovie
Per la realizzazione della terza corsia già impegnati 1,34 miliardi: 600 milioni da Bei e Cdp. L’ultima riunione del cda pre-assemblea

TRIESTE Danilo Toninelli, ministro delle Infrastrutture, assicura che è cosa fatta. La Commissione europea ha dato il via libera all'”in house” per affidare senza gara le concessioni delle autostrade A4 Trieste-Venezia e A22 Modena-Brennero (entrambe scadute) a società interamente pubbliche controllate delle Regioni e Province autonome interessate. «Nella seconda settimana di novembre – è l’annuncio del ministro 5 Stelle – saremo a Bruxelles per chiudere positivamente il dossier e quindi firmeremo il protocollo d'intesa con le amministrazioni locali, segnando un nuovo modello virtuoso di gestione del bene pubblico». L’operazione, avviata un paio di anni fa, si rende necessaria per convincere l'Europa a un affidamento senza gara. Il primo accordo tra il Mit, all’epoca guidato da Graziano Delrio, e il Fvg risale, come per Autobrennero, al gennaio 2016 ma, prima la necessità di liquidare i soci privati e poi la lunga trattativa con Bruxelles, hanno portato la vicenda ancora aperta sul tavolo di Toninelli.
Nelle ultime settimane gli incontri romani si sono intensificati, in un contesto in cui il governo sollecitava Bruxelles. Con il risultato finale dell’accordo, stando appunto alle parole del ministro. «In questi mesi al ministero abbiamo fatto un grande lavoro – ribadisce l’esponente grillino –, culminato ora con l'ok preannunciato dall'Europa all'affidamento “in house” delle concessioni. Un intervento fondamentale, ottenuto in pochissimo tempo e che mi rende orgoglioso». Non manca un rilievo critico rispetto al passato: «Abbiamo ereditato un sistema di concessioni autostradali pluridecennali totalmente sbilanciate sui privati, che hanno guadagnato miliardi dai pedaggi, badando più al profitto che alla sicurezza e alla qualità del servizio. Vogliamo ribaltare questo modello e il risultato sulla A22 e l'A4 è lo step da cui partire, per cui una società totalmente pubblica e detenuta dagli enti locali garantirà che gli utili derivanti dai pedaggi rimangano interamente sul territorio, per il suo sviluppo, e vengano reinvestiti in sicurezza e manutenzione».
Proprio ieri nell’ultimo cda prima dell’approvazione del bilancio e del rinnovo cariche, previste nell’assemblea in programma martedì 6 novembre nella sede triestina di via Locchi, il presidente di Autovie Venete Maurizio Castagna ha fotografato lo stato degli investimenti, da cui emerge una concessionaria che ha impiegato oltre il 70% dei fondi previsti nel Piano economico finanziario 2015, incentrato sulla prosecuzione dei lavori per l'allargamento della A4.
Nel dettaglio, per la terza corsia e le infrastrutture collegate nell’ambito della sicurezza, l’importo impegnato fino ad ora, in un Pef che prevedeva investimenti per 1,83 miliardi di euro, è pari a 1,34 miliardi (72%), mentre il consuntivato, ovvero quanto già speso, è di 702,6 milioni (38%). A rimanere scoperti sono ora 500 milioni di euro, per i quali servirà un ulteriore finanziamento. Quanto agli importi, sempre riferiti al Pef 2015, impegnati per adeguamenti, svincoli, piste immissione ed emissione, sistema di prevenzione e controllo traffico, interventi minori su parcheggi e piazzole di sosta, il totale è di 342,7 milioni a fronte di investimenti per 366,3 milioni. Si è toccato dunque il 93% con un consuntivato (321,2 milioni) del 88%. Nel consiglio di ieri è infine arrivata anche l’approvazione del bando di gara da 1,95 milioni per il servizio di elaborazione dei dati pedaggio e per il nuovo software di controllo del traffico. —
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