Sanità d’urgenza senza confini, parte la rete transfrontaliera
I casi di emergenza del Buiese potranno andare a Isola, il cui ospedale avrà un eliporto entro l’anno. Un’ambulanza per il pronto soccorso di Umago

ISOLA Migliorare l’approccio alla Medicina d’urgenza fra Slovenia e Croazia abbattendo innanzitutto i confini. È l’obiettivo del progetto transfrontaliero Emergency EuroRegion, presentato in sede di conferenza stampa. «Finora tra l'Istituto per la Medicina d'urgenza della Regione istriana e l'Ospedale di Isola esisteva una collaborazione su basi informali e di collegialità, collaborazione che ora verrà istituzionalizzata», ha detto Katja Strancar Fatur, medico responsabile del progetto, in sede di presentazione.
L'iniziativa era partita un anno fa dall'Ospedale di Isola in collaborazione con le istituzioni sanitarie chiave dell'Istria croata: l'Istituto regionale per la Medicina d'urgenza e l'Ospedale di Pola, con il supporto di diversi partner associati tra i quali la Città di Umago quale autonomia locale frontaliera. La finalità è creare dei protocolli con l'auspicio che i rispettivi ministeri della Salute adottino dei meccanismi intesi ad abbattere gli ostacoli sorti dopo la dissoluzione della Jugoslavia.
Per la popolazione del buiese il nosocomio di Isola è quello più vicino, ma da quando esistono i confini i pazienti - in caso di necessità - devono essere trasportati a Pola oppure a Fiume con un viaggio di circa un'ora: sessanta minuti che nei casi critici possono essere determinanti nel potere o meno salvare una vita umana. Si vuole dunque creare una rete di medicina d'urgenza sul territorio della regione costiero–carsica e istriana.
«L'aspetto più importante nella creazione di questa rete ha sottolineato Peter Golob, medico responsabile del Centro di Pronto soccorso dell'ospedale isolano - sarà la formazione professionale per il trasporto dei pazienti in pericolo di vita». E in questo obiettivo rientra il completamento dell'eliporto di Isola che sarà disponibile entro fine anno o al massimo a inizio 2019. Sempre per facilitare il trasporto, il Pronto soccorso di Umago verrà dotato di una nuova autoambulanza.
Ogni anno al pronto soccorso di Isola vengono trasportati una settantina di pazienti in pericolo di vita, un quarto dei quali sono stranieri. «La volonta» di attuare un sistema complesso «c'è e questo progetto comune ne è la dimostrazione», ha riassunto il dottor Radivoj Nardin, direttore dell'Ospedale di Isola. Ivica Fedel, vicedirettore dell'ospedale di Pola, auspicato una collaborazione anche su un piano più ampio. «I colleghi di Isola - ha detto - vantano un'ampia esperienza nell'introduzione di metodi meno invasivi nella cardiologia, così come nella diagnosi e cura. Noi vorremmo introdurre il vostro modello nel nuovo ospedale in costruzione a Pola, che verrà aperto nel 2019». —
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