In cella la banda dei rapinatori di banche e poste
Nove arresti: blitz a Brindisi su input della Procura di Pordenone. Avevano colpito a San Dorligo, Sistiana e alla Bnl in centro

Si calavano dai tetti, armati, segando le inferriate delle finestre, come nel più classico dei film. Ma gli investigatori, nel dare un nome all’operazione portata a termine ieri dai carabinieri del Comando provinciale di Pordenone, li hanno battezzati con i personaggi dei fumetti: la “banda bassotti”.
Questo era il gruppetto di pregiudicati pugliesi, originari di Brindisi e dintorni: una vera e propria organizzazione criminale che negli ultimi anni ha messo a segno una serie di furti in banche e uffici postali del Nord Est. Tra cui anche Trieste, in centro e in Carso. In manette, grazie all’inchiesta della Procura di Pordenone retta dal procuratore Raffale Tito, sono finiti in nove, tutti tra i quaranta e i sessantacinque anni: il capo della banda, Antonio Boccadamo, Gervasio Del Monte, Pasquale Carparelli, Massimiliano Galasso, Orlando Morleo, Lorenzo Battisti, Lorenzo Boccadamo, Simone Giordano e Lorenzo Mastrovito.
I “bassotti” sono stati arrestati a Brindisi dai carabinieri dei Reparti dell’Arma locale con un intervento coordinato direttamente dai militari del Nucleo investigativo di Pordenone. Il pm Maria Grazia Zaina, che ha in mano il fascicolo, ha avviato l’indagine nel 2016. La banda agiva con un preciso modus operandi che cominciava con un sopralluogo nelle sedi in cui colpire. Per introdursi in banche e poste, i rapinatori aspettavano le prime luci dell’alba. Spesso usavano i tetti, infilandosi attraverso feritoie e finestre. Poi, una volta dentro, aspettavano nascosti l’arrivo del direttore costringendolo a consegnare loro il denaro contenuto nella cassaforte. Numerose le strutture svaligiate tra dicembre del 2016 e novembre 2017 in Veneto e in Friuli Venezia Giulia. Oltre all’ufficio postale di Casarsa e alla filiale di Cessalto del Monte dei Paschi di Siena, nel novero figurano anche alcuni istituti triestini: l’ufficio postale di San Dorligo, “visitato” il 31 maggio 2017; la Banca Nazionale del Lavoro di Trieste, rapinata il 2 luglio dell’anno scorso, e l’ufficio postale di Sistiana nel colpo avvenuto il primo ottobre.
Nei mesi successivi i ladri hanno fatto poi razzia in altri istituti: a Ceggia, in provincia di Venezia, e a San Biagio di Callalta (Treviso). Ma l’ultimo blitz è andato storto: cinque componenti della banda sono infatti stati catturati. Da lì, gli investigatori sono risaliti al resto dei “bassotti”, ora in cella. Dovranno rispondere di associazione a delinquere, rapina pluriaggravata, porto d’armi, sequestro di persona e ricettazione. —
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