Lifting per la fortezza di San Nicola a Sebenico
Dureranno 120 giorni i lavori di rifacimento della struttura del XIV secolo che domina la città dalmata

TRIESTE Dureranno 120 giorni i lavori di rifacimento del piccolo molo della fortezza di San Niccolò o San Nicola, struttura situata in mare proprio di fronte alla città dalmata di Sebenico. Il forte rinascimentale, fatto costruire dalla Serenissima tra il 1540 e il 1547 per arginare l'avanzata degli Ottomani, è stato proclamato l'anno scorso dall'Unesco patrimonio mondiale dell'umanità, nell'ambito del sito transnazionale delle Opere di difesa veneziane tra il XVI e il XVII secolo: Stato da terra–Stato da Mar occidentale. I lavori permetteranno un accesso via mare più facile a questa magnifica struttura a corno o a tenaglia, approntata quasi cinque secoli fa su progetto di Gian Girolamo Sammicheli, quale protezione del porto di Sebenico. Stando a quanto comunicato dal governatore della Regione sebenzana, Goran Pauk, l'opera di ritrutturazione del molo verrà a costare 1 milione e 300 mila kune, circa 175 mila euro, denaro stanziato dal bilancio regionale. «Intanto voglio ricordare che Sebenico è l'unica città in Croazia e tra le poche al mondo ad avere due siti riconosciuti dall'Unesco quale patrimonio dell'umanità. Oltre alla fortezza di San Nicola – così il governatore – c'è anche la cattedrale di San Giacomo, che gode di questo status dal 2000. Voglio sottolineare che l'opera di rifacimento del molo è cominciata proprio nel giorno del primo anniversario della decisione, a Cracovia il 9 luglio 2017, di inserire il forte nella lista del patrimonio mondiale dell'Unesco».
Per il governatore sono lavori che una volta ultimati permetteranno ai visitatori un tranquillo accesso dal mare. In relazione a quello dalla terraferma, tutto è ancora bloccato. C'è stata l'esplorazione con una sonda, attuata in collaborazione con il Dipartimento sebenzano alla Conservazione, intervento che però non ha dato risultati concreti. «L'obiettivo era quello di individuare l' ingresso più facile al forte – rivela Anita Babacic Ajduk, direttrice dell'Istituto pubblico regionale Priroda (Natura in italiano) – andremo avanti e assieme al ministero croato della Cultura e alla competente commissione dell'Unesco cercheremo la soluzione ideale. L'imperativo è di tutelare al massimo questa splendido esempio di architettura veneziana e di renderlo accessibile al pubblico. Il tutto improntato sulla massima sicurezza dei visitatori, senza alcun rischio per la plurisecolare struttura difensiva. Infatti, il canale di Sant'Antonio, che collega Sebenico e il mare aperto e dove si trova la fortezza, è stato proclamato buffer zone o fascia di protezione, dove si intrecciano risorse naturali e monumenti storico – culturali». Una quindicina d'anni fa la statica delle fondamenta del forte di San Nicola era stata quasi compromessa dai "datoleri" locali, i raccoglitori di datteri. —
BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI
I commenti dei lettori