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Fedriga verso lo stop al budget pro-amici. Bordate dal Pd, il presidente: «Li querelo»

Le reazioni alla proposta di spartizione del tesoretto. Governatore perplesso sui 30 mila euro a consigliere di maggioranza. Spitaleri: «Lui è garante del metodo spartitorio»

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TRIESTE Massimiliano Fedriga non pare troppo convinto dell’opportunità di ripescare i bonus inconfessabili di Palazzo, le poste con nome e cognome a enti, istituti, associazioni: il Consiglio regionale trasformato in suq. Ed è possibile che domani, in riunione di maggioranza, il presidente della Regione intervenga a rimodulare un’operazione di spartizione che rischia di essere smaccata, 30 mila euro a testa per premiare, a discrezione, chiunque: dal club nautico alla bocciofila. Come tante volte in passato, più che in passato. L’ipotesi è appunto che Fedriga suggerisca ai partiti del centrodestra di concentrarsi su interventi rispondenti a reali necessità. Perché altrimenti sarebbe gioco facile per il Pd denunciare i favori agli amici, tanto più dopo le accuse dell’assessore alle Finanze Barbara Zilli alla giunta Serracchiani di avere distribuito «mancette elettorali».

Fedriga, insomma, cercherà di evitare l’autogol. Magari accorpando quei 30 mila euro previsti per ciascun consigliere, in modo che il tesoretto di 8-900 mila euro recuperato da Zilli nell’assestamento serva a sostenere progetti realmente strategici per il territorio. Nell’attesa, venuta alla luce la manovra della maggioranza, siamo allo scontro. Perché il Pd attacca e il presidente, in risposta, minaccia querele. «Il cambiamento è servito, e si chiama clientelismo», dichiara il segretario dem Salvatore Spitaleri denunciando «i doni di ringraziamento per i voti ricevuti», «soldi cash da distribuire senza rendere conto a nessuno», l’anticamera delle «file di postulanti che erano pressoché spariti con il centrosinistra». Chiamando i grillini a «battere un colpo», Spitaleri considera Fedriga «garante del metodo spartitorio». La risposta, velenosa, in un tweet. Fedriga annuncia la prima querela da presidente della Regione al Pd Fvg e precisa: «Siamo diversi da loro, ma loro ci misurano con il loro metro...e sbagliano». «Dispiace che il presidente usi le armi di Salvini per rispondere a una contestazione politica», ribatte Spitaleri.

Il Pd spara ad alzo zero anche con il capogruppo Sergio Bolzonello: «Dopo anni di violente barricate contro le poste puntuali, ora i consiglieri di maggioranza si siedono a tavola e consumano come fossero al banchetto di un ristorante, spartendosi 30 mila euro a testa con gli amici». Bolzonello cita pure Zilli: «Forse colpita da amnesia dimentica quando in epoca Tondo si assisteva alla sfilata di richieste». Così non va anche per il Patto per l’Autonomia: «Sistema clientelare, da prima Repubblica. Fedriga stoppi l’iniziativa», tuona il capogruppo Massimo Moretuzzo. E aggiunge: «Perché non pensare di destinare la somma a disposizione per sostenere delle borse lavoro per i nostri giovani, magari finanziando delle start up innovative?» . —


 

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