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Colpo di coda di Gabrielli prima del golpe

Stop a un sopralluogo a Barcola ma la commissione lo bypassa a colpi di firme. Domani in aula la norma che lo “azzoppa”

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La delibera “azzoppa-presidente” approderà domani sera in Consiglio comunale. Se approvata, la misura proposta dalla maggioranza priverà la prima carica dell’aula del suo potere di veto sulla convocazione delle commissioni. E proprio nei giorni scorsi il presidente Marco Gabrielli (Lista Dipiazza) si è opposto per l’ultima volta alla convocazione di una commissione da lui considerata superflua. Cosa che ha fatto ufficialmente altre 32 volte dall’inizio del suo incarico. Numeri che contano, visto che una commissione costa in media 1200 euro in gettoni (senza contare tutte le spese aggiuntive).

L’ultima commissione che ha trovato la contrarietà di Gabrielli è una sesta, convocata dal presidente Salvatore Porro. Lo scopo della chiamata è un sopralluogo al terrapieno di Barcola «per constatare l’iter dei lavori in corso che avrà luogo» martedì prossimo. Un sopralluogo, l’ennesimo dei tanti già fatti in questa consigliatura, che Gabrielli deve aver reputato superfluo: la commissione sarà infatti convocata comunque, ma non in accordo con il presidente. Dev’essere quindi una delle volte in cui il presidente di commissione, vedendosi imporre lo stop dal presidente del Consiglio, raccoglie le firme di cinque commissari per “bypassare” il veto. Si tratta di un iter alternativo, previsto dall’articolo 13 comma 2 del regolamento del Consiglio comunale.

È un’evenienza, quest’ultima, verificatasi piuttosto spesso in questi anni di presidenza Gabrielli. Rispondendo a una precisa richiesta del capogruppo del Movimento 5 Stelle Paolo Menis, la presidenza ha fatto sapere di non aver concesso il proprio via libera 32 volte in tutto. A queste si aggiungono quelle in cui si è deciso di fermare o ritardare una convocazione in seguito a un confronto informare fra presidenti di commissione e del Consiglio.

Resta il fatto che, soltanto attenendoci agli stop ufficiali, la spesa risparmiata alle casse comunali si aggira attorno ai 38 mila euro.

Può sembrare una cifra importante, ma impallidisce se la si confronta al numero di commissioni effettivamente convocate: si parla di un costo stimato di circa 250 mila euro nell’ultimo anno, circa 5 mila euro a settimana.

Un ritmo di convocazioni serratissimo, ma che i consiglieri di centrodestra considerano evidentemente ancora insufficiente, tanto da dover stilare una modifica del regolamento del Consiglio che impedisca al presidente di mettere becco nel calendario.

Ora però la delibera, firmata dai capigruppo di maggioranza, approderà in aula. L’opposizione ha rifiutato all’unanimità di firmare la proposta, per cui è molto probabile che dai banchi della minoranza arrivi un voto contrario. Il presidente Gabrielli si asterrà, sicché l’interrogativo verte sul grado di compattezza che la maggioranza riuscirà a mantenere in questo frangente. Il presidente è infatti a sua volta espressione del centrodestra, e non a caso Menis dei Cinque stelle ha definito tutta la manovra «una sfiducia a Gabrielli».

Più di qualcuno tra i consiglieri di centrodestra potrebbe far mancare il proprio voto per una delibera che rischia di diventare un boomerang politico. Agli occhi di molti, infatti, le commissioni rischiano spesso di diventare una forma di “integrazione” alla retribuzione dei consiglieri comunali. —



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