Kulier e Antonaci: «La firma è in regola»
Parlano gli autenticatori. Lei: «Riportato i dati della carta d’identità». Lui: «Davanti a me c’erano i sottoscrittori»

Hanno voluto espressamente intervenire, alla luce del processo che vede imputato il 33enne Salvatore Ceriello, di origini napoletane ma residente a Monfalcone, in ordine alla sottoscrizione di due liste elettorali relative alle amministrative comunali del 23 ottobre 2016. L’uomo ha scelto il dibattimento opponendosi al decreto di condanna penale che era stata stabilita dal giudice per le indagini preliminari Rossella Miele, a fronte di un mese e mille euro di multa, in base al Dpr 570 del 1960 che vieta di apporre più firme nelle diverse liste elettorali.
A parlare dunque sono Suzana Kulier e Giuliano Antonaci, all’epoca autenticatori delle due liste in questione. La prima, candidato sindaco con la civica Alternativa per Monfalcone, consigliere comunale, allora aveva raccolto le firme per la sua lista di sostegno, mentre il secondo, sempre consigliere comunale, aveva rappresentato lo stesso ruolo per la lista Fratelli d’Italia - Alleanza nazionale, a sostegno del candidato sindaco Anna Maria Cisint.
Così la consigliere Kulier ha voluto sottolineare: «La sottoscritta nell’autenticare la firma per la sottoscrizione della lista civica Alternativa per Monfalcone, aveva provveduto a identificare il signor Salvatore Ceriello previa esibizione e annotazione del documento d’identità. Un aspetto che intendo esplicitamente chiarire».
Antonaci, che per l’autenticazione aveva utilizzato la dicitura “per conoscenza personale”, da parte sua, ha altrettanto espressamente voluto evidenziare il suo ruolo e posizione all’epoca. «In qualità di consigliere comunale - ha osservato - mi ero messo doverosamente a disposizione di tutti i partiti, movimenti e liste civiche, che si erano presentati all’appuntamento elettorale del 2016, per autenticare le firme degli elettori. L’ho fatto anche per Fratelli d’Italia, e coerentemente, avendo davanti al banchetto le persone che dovevano apporre la loro firma. Non ho fatto null’altro che il mio dovere, sottraendo tempo alla famiglia ed ai miei interessi». Antonaci quindi ha argomentato: «Avendo anch’io presentato una lista civica, Monfalcone responsabile con i fatti, non avevo alcun interesse a sostenere una firma per un’altra lista». Dunque firme raccolte non solo, com’è effettivamente stato, in piena regola circa le modalità previste, ma anche assicurando entrambi l’effettiva presenza del 33enne ai rispettivi banchetti ad apporre la propria firma.
Intanto la prossima udienza al Tribunale di Gorizia è stata fissata per il prossimo 12 ottobre.
Ceriello, che ha deciso di andare a processo convinto di aver invece sottoscritto una sola lista, rischia una pena fino a 2 anni e un’ammenda fino a 10 mila euro.
I commenti dei lettori