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Firma apposta su due liste «La calligrafia è differente»

Fra gli 82 doppi firmatari, di cui il legale Kristancic fornisce copia al giudice, c’è chi si oppone al decreto penale di condanna. Testimone la responsabile dell’Anagrafe

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L’elenco è stato acquisito. Sono i nomi e cognomi di quasi un centinaio di elettori monfalconesi che avrebbero apposto una doppia firma su liste distinte, nell’ambito delle sottoscrizioni dei candidati per le amministative del 23 ottobre 2016 che hanno sancito l’elezione a sindaco di Anna Maria Cisint. Nominativi, esattamente 82, trasmessi all’epoca del riscontro alla Procura di Gorizia, era il 29 settembre di quell’anno, e ora nel fascicolo del giudice monocratico. Tra questi c’è Salvatore Ceriello, il 33enne di origini napoletane ma residente a Monfalcone, che ha voluto andare a processo, convinto di aver firmato una sola lista. In aula, al Tribunale goriziano, durante l’avvio del dibattimento che lo vede imputato, il legale difensore, avvocato Sascha Kristancic ha rilevato come le due firme ad una prima visione risultino «diverse», fornendo quindi copia dell’elenco dei doppi firmatari che è stata pertanto acquisita nel fascicolo del giudice.

L’uomo nell’aprile 2017 aveva ricevuto un decreto penale di condanna. Il giudice per le indagini preliminari Rossella Miele, in relazione al reato contemplato all’articolo 93 del Dpr 570 del 1960 che vieta espressamente la sottoscrizione di più liste elettorali, aveva stabilito per il partenopeo la pena di un mese e mille euro di multa.

Sarebbe finito così se non fosse che il giovane ha voluto affrontare il processo. Quella firma “suppletiva”, come ha sostenuto, non era sua. L’avvocato Kristancic aveva quindi presentato istanza di opposizione al decreto penale di condanna del gip, con la richiesta di un giudizio immediato. Durante l’udienza filtro, lo scorso gennaio, il giudice monocratico Gianfranco Rozze aveva pertanto proceduto alla revoca del dispositivo di condanna.

Il 15 giugno, in apertura di dibattimento, è stato chiamato a deporre il teste della pubblica accusa, la responsabile del Servizio demografico del Comune di Monfalcone, Adriana Pozzato. La dirigente ha spiegato che il Comune è dotato di un sistema automatizzato in grado di evidenziare le doppie firme registrate negli elenchi dei sottoscrittori delle liste. A conti fatti quindi 82, compreso il monfalconese di origini partenopee.

La dirigente dei Servizi demografici ha comunque affermato di non escludere possibili omonimie. Resta evidente che, nell’ambito dello specifico procedimento penale, non è possibile sapere che fine abbiano fatto tutte le altre firme “doppiate” all’evidenza del sistema automatizzato del Comune di Monfalcone.

In aula ci si è concentrati dunque sulle accuse contestate all’imputato. Quella di aver sottoscritto due liste, in particolare la civica Alternativa per Monfalcone a sostegno della candidatura a sindaco di Suzana Kulier, e Fratelli d’Italia – Alleanza nazionale a supporto del candidato sindaco Anna Maria Cisint.

La normativa, nel disporre l’obbligo da parte degli elettori di sottoscrivere una sola lista, esclude anche la possibilità di firmare più liste in appoggio allo stesso candidato sindaco. Obbligo per il quale l’autenticatore preposto all’identificazione delle sottoscrizioni non è comunque tenuto a farlo presente ai cittadini. Le firme di Ceriello sono risultate apposte in liste elettorali concorrenti.

La modalità di sottoscrizione dev’essere indicata. Nella situazione specifica, in una erano stati riportati i dati del documento di identità del 33enne, nell’altra era scritto «per conoscenza personale». In entrambi i casi in piena regola.

Durante l’udienza la dirigente del Servizio demografico ha riconosciuto i rispettivi autenticatori, Suzana Kulier allora consigliere comunale e candidata sindaco per quella stessa lista, la civica Alternativa per Monfalcone, e Giuliano Antonaci, sempre all’epoca consigliere comunale, in ordine alla lista Fratelli d’Italia – Alleanza nazionale. La prossima udienza è stata fissata al 12 ottobre. In quella sede il giudice potrebbe valutare se procedere ad una perizia calligrafica.

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