In evidenza
Sezioni
Magazine
Annunci
Quotidiani GNN
Comuni

Arsenale sul Carso, papà e figlio scarcerati

Liberi in attesa di giudizio Mauro e Giulio Persi, coinvolti nella maxi inchiesta sulle armi fra Sistiana, Monfalcone e Turriaco. Domiciliari per Folla.

2 minuti di lettura

TRIESTE Sono stati concessi gli arresti domiciliari all’odontoiatra sessantunenne di Turriaco Liviano Folla, accusato in concorso con Mauro Persi e il figlio Giulio di possesso illegale di armi comuni da sparo e da guerra nonché dei relativi munizionamenti provento di furto, ai quali pertanto è stato contestato anche il reato di ricettazione. Tutto era scaturito a seguito dell’indagine della Squadra Mobile di Trieste, con il coordinamento della Procura rappresentata dal sostituto procuratore Antonio Miggiani, culminata nella perquisizione scaturita lo scorso 8 febbraio a Duino Aurisina.

Gli agenti della Mobile si erano presentati nello studio Dentalclinic per eseguire le verifiche alla presenza dei Persi. Furono trovate le chiavi della villetta di Folla, a Sistiana, e in assenza dell’odontoiatra di Turriaco, procedettero alla “perlustrazione” dell’immobile, accompagnati da Mauro Persi. Furono rinvenuti un lanciarazzi anticarro, marca Zolja modello M80, dotato di relativo razzo, munizioni da guerra e per armi comuni da sparo, e una pistola Beretta. Tutto custodito in un solaio della villetta. Quel giorno gli inquirenti raggiunsero anche l’abitazione dei Persi, a Monfalcone, dove nel garage fu trovata una pistola mitragliatrice Skorpion completa di caricatore.  Al setaccio pure la residenza di Folla, a Turriaco, con il sequestro di munizioni per armi comuni da sparo e una pistola a gas.

Per i Persi scattò l’arresto in flagranza, seguita dalla carcerazione. L’odontoiatra di Turriaco era risultato invece “irreperibile”. Si trovava a Tenerife, dove, a Santa Cruz, aveva fondato una struttura sanitaria nel 2015. L’arresto era avvenuto proprio mentre stava lavorando nella sua clinica. A fronte del mandato di cattura europeo, l’uomo era stato portato in Italia: a Roma, dov’era stato rinchiuso in carcere per quindici ore. Scarcerato, Folla è rientrato nel Basso Isontino alcuni giorni fa. Ma niente carcere. Il legale difensore, l’avvocato Riccardo Cattarini, ha infatti ottenuto gli arresti domiciliari che il proprio assistito ora sta scontando in un’abitazione a Ronchi dei Legionari.

Nell’ambito dell’istanza dei domiciliari, il legale ha fatto presente che Folla fino al suo arresto aveva tranquillamente lavorato come medico odontoiatra nella clinica di Santa Cruz, ritenendo pertanto di escludere qualsiasi tentativo di fuga nel sottrarsi alla cattura, a maggior ragione considerando che al momento dell’arresto stava proprio operando nel suo studio dentistico. Facendo riferimento alla misura cautelare nel carcere della capitale, e al trasferimento a Gorizia, nel territorio dov’è vissuto e ha parenti e affetti, l’avvocato ha richiesto la sostituzione con gli arresti domiciliari. Con ciò facendosi carico dell’accompagnamento del proprio assistito da Roma a Ronchi dei Legionari.

Richiesta che il giudice per le indagini preliminari di Trieste, Luigi Dainotti, ha accolto. Nel frattempo il tribunale ha revocato i domiciliari per gli altri i due complici, pizzicati nel primo filone d’inchiesta: l’odontotecnico di Sistiana Mauro Persi, cinquantacinquenne, e il figlio ventiseienne, Giulio. I due triestini, residenti a Monfalcone, devono rispondere di detenzione di armi da sparo e da guerra nonché di ricettazione in relazione a una pistola risultata rubata. Per i due inquisiti era stato chiesto e ottenuto dalla Procura il giudizio immediato ma l’avvocato Enrico Agostinis, che segue entrambi, aveva proposto il rito abbreviato condizionato all’esame di due testi a conoscenza delle vicende. Nell’udienza dello scorso 15 maggio la domanda è stata accolta dal giudice Giorgio Nicoli, mentre in questi giorni lo stesso gip ha accettato anche la richiesta di revoca dei domiciliari ma con l’obbligo di firma quotidiana al commissariato di Monfalcone. Il processo riprende a ottobre con l’audizione degli imputati.

©RIPRODUZIONE RISERVATA

I commenti dei lettori