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Scuola e formazione sono il segreto del distretto nautico

«Per creare un vero distretto come quello che si è creato al Polo nautico del Lisert sul Canale Est Ovest è necessario investire, oltre che sulle strutture, anche nelle scuole e nella formazione». A...

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«Per creare un vero distretto come quello che si è creato al Polo nautico del Lisert sul Canale Est Ovest è necessario investire, oltre che sulle strutture, anche nelle scuole e nella formazione». A dirlo al MuCa di Monfalcone nel corso di una speciale giornata di incontri tra le aziende del territorio legate a metalmeccanica e economia del mare e gli studenti è stato il direttore generale di Federmeccanica, Stefano Franchi. E proprio trattando le aziende leader del settore dell’economia del mare si è sottolineato che Monte Carlo Yachts incarna perfettamente questo genere di visione: capace di far registrare, dalla sua nascita nel 2008, un fatturato in crescita da 2 a 75 milioni di euro e il passaggio da 10 a 450 dipendenti.

«È una realtà che ha potuto raggiungere tali risultati - ha spiegato il Direttore generale di Mcy Attilio Bruzzese - anche e soprattutto grazie a una fortissima tensione innovativa, concretizzata in un sistema di produzione brevettato capace di contrarre del 50% il tempo di creazione dei prodotti, e del 30% le ore di montaggio». «Inoltre, la nostra forza sta nella qualità – ha spiegato - punto fondamentale delle nostre lavorazioni, dagli interni, ai materiali di costruzione agli arredi, tutti esclusivamente made in Italy». C’è stata una visita a Monte Carlo Yachts e il direttore di Federmeccanica era accompagnato da Sergio Razeto, presidente di Confindustria Venezia Giulia, da Luca Davide Farina, presidente della sezione Meccanica e Impiantistica, Mario Musolino, presidente della sezione metalmeccanica e siderurgica, Michela Cecotti, presidente della sezione Navalmeccanica aeronautica, Fabrizio Russo e Marco Donda, presidente e consigliere del Consorzio per lo sviluppo economico del monfalconese.

Al MuCa c’è stato l’incontro tra Federmeccanica e le aziende associate a Confindustria Venezia Giulia dove si è parlato di prospettive e indirizzi delle relazioni industriali per le imprese metalmeccaniche dopo il Rinnovamento contrattuale e il recente accordo interconfederale. Farina ha ricordato le azioni messe in campo sulla formazione per spingere alla frequenza dei corsi ingegneristici, il progetto Job4young, con la prima simulazione di contatti studenti-aziende, e i progetti di alternanza scuola-lavoro, che non si vuole diventino un mero “parcheggio” di studenti ma opportunità concrete.

Franchi, ha fatto poi il punto sulla situazione del settore, a un anno e mezzo dalla firma del nuovo contratto. La tavola rotonda pomeridiana ha poi messo a confronto aziende, cluster e scuole. Dopo i saluti del sindaco Anna Cisint, l’amministratore delegato di MareFvg Lucio Sabbadini ha descritto il cluster tecnologico marittimo, mentre il Polo Tecnico Professionale e dell’Economia del Mare Fvg è stato illustrato da Michela Ceccotti. Nato nel settembre 2016 su volontà della Regione, il Polo vede coinvolti 14 partner, tra cui scuole, enti formativi confindustria, MareFvg, con lo scopo di individuare, all’interno dell’economica del mare le esigenze formative del futuro e del presente, perché le competenze attuali sono molto diverse da quelle di “domani”. Emanuela Fregonese e Raffaele Ferrio hanno quindi illustrato il progetto scuola-lavoro di Wärtsilä Italia.

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