TRIESTE Il centro di Trieste a breve sarà dotato di tre nuovi defibrillatori, a completa disposizione della collettività. Tre le piazze prescelte per collocarli: Sant’Antonio, della Borsa e Hortis. Un triangolo all’interno del quale quotidianamente transitano decine di migliaia di persone. La città insomma sarà più sicura sotto il profilo della tutela della salute.
Due apparecchiature sono state regalate dalla comunità serbo ortodossa, una dal gruppo Facebook “Nimdvm”. L’Airsac Europa, l’associazione no profit che opera nel campo dei beni culturali, con l’intento di valorizzare i luoghi d’arte, partecipando all’allestimento di eventi culturali per incentivare il turismo culturale sul territorio dell’Europa, da parte sua ha garantito l’organizzazione dei corsi utili per imparare a usare i defibrillatori, di cui saranno gratuitamente beneficiari tutti i vigili urbani di Trieste. Il 118 ha individuato le aree pubbliche idonee all’installazione. Tutti i soggetti coinvolti a vario titolo hanno partecipato ieri alla presentazione dell’iniziativa: accanto a Roberti sono intervenuti il comandante della Polizia locale, Sergio Abbate con il funzionario Paolo Jerman, Andrea D’Annibale dell’Airsac, Marisa Lorenzon Pallini della Croce rossa italiana, Massimo Carratù e Federico Trevisan dell’AcegasApsAmga, Alberto Kostoris del gruppo Nimdvm e Dragana Bogdanovic, della comunità religiosa serbo ortodossa.
«Una delle finalità del progetto – ha ripreso il vice sindaco – consiste nel sensibilizzare l’opinione pubblica e fare in modo che si accodino al progetto altre realtà, per estendere la collocazione dei defibrillatori in ulteriori punti di Trieste. È importante far capire che le colonnine porta defibrillatori sono un bene che dev’essere preservato da tutti perché salva la vit».
Alcuni vigili urbani non solo saranno istruiti per un corretto utilizzo delle apparecchiature, ma a loro volta potranno diventare formatori, per trasmettere la loro competenza ai nuovi assunti. Gli operatori del 118 hanno poi assicurato che «l’utilizzo del defibrillatore automatico, introdotto in Italia nel 2001 e subito impiegato anche a Trieste, è semplice perché lo stesso strumento fornisce le indicazioni necessarie. In sostanza fa tutto da solo».
Lo scopo finale dell’iniziativa è di riuscire a creare a Trieste, come già accade in altre città, una rete capillare di defibrillatori. A Milano, ad esempio, c’è un apparecchio in ogni farmacia o quasi. In questa maniera la comunità può dirsi dotata di un sistema che assicura un pronto intervento in casi di malore di qualsiasi entità. «Nel sistema informatico del 118 – ha concluso Roberti – i defibrillatori saranno costantemente monitorati, perciò non appena ne sarà utilizzato uno, il servizio garantirà l’avviso all’intera rete delle ambulanze».
©RIPRODUZIONE RISERVATA
2
Articoli rimanenti
Accesso illimitato a tutti i contenuti del sito
1€/mese per 3 mesi, poi 2.99€ al mese per 3 mesi
Attiva Ora
Sei già abbonato? Accedi
Sblocca l’accesso illimitato a tutti i contenuti del sito