Vaccini obbligatori negli asili comunali di Trieste e in Fvg: proroga al 10 maggio
La scadenza era inizialmente prevista per lunedì, ma una circolare della Regione ha allargato la finestra. I dubbi del Comune

TRIESTE Lunedì nessuno è stato cacciato dai nidi o dalle materne del Comune di Trieste e del Fvg. C’è tempo fino al 10 maggio per vaccinare i bambini iscritti. A prova dell’avvenuta vaccinazione, poi, non serve produrre ulteriore documentazione: il compito spetta all’Azienda sanitaria. Per chi dovesse risultare inadempiente, l’esclusione dagli istituti scatterà a partire dal prossimo anno educativo. Ecco le risposte al tam tam di quesiti che negli ultimi giorni ha intasato i gruppi Whatsapp delle mamme triestine.
In tutta Italia era il 10 marzo il termine ultimo per la consegna delle certificazioni attestanti l’assolvimento dell’obbligo vaccinale, previsto dalla legge dello Stato a firma Lorenzin. Ebbene, in Friuli Venezia Giulia la possibilità di mettersi al pari con quanto previsto dalla norma è stata prolungata di due mesi. A ciò si aggiunge quanto è ignorato da molti, ovvero il fatto che a Trieste la consegna delle certificazioni agli uffici competenti dev’essere effettuata dall’Asuits, non dalle famiglie.
Spiega l’assessore comunale all’Educazione Angela Brandi: «Al decreto Lorenzin è subentrata la legge finanziaria: questa prevede che nelle Regioni dotate di anagrafe sanitaria, come il Fvg, siano le Aziende sanitarie a certificare le avvenute vaccinazioni, segnalando eventuali inadempienze. I genitori, che a settembre hanno prodotto le autocertificazioni e che vaccineranno i propri figli entro i termini previsti, non hanno di che preoccuparsi». «Con gli altri si andrà sul penale - continua -. Il nostro è stato il primo Comune a dar voce all’allarme lanciato dal mondo medico-scientifico: che sia stato accolto dal ministro Lorenzin è stato per noi un successo». Basta prendere appuntamento con l’Asuits, insomma, e la prima matassa è dipanata.
Ma bisogna farlo entro il 10 maggio: ecco il secondo nodo da sbrogliare. Il 27 febbraio il sito della Regione ha riportato: «È stato prorogato al 10 maggio il termine per adempiere agli obblighi previsti della normativa sulle vaccinazioni. Lo indica una circolare diramata dalla Regione». Non marzo come nel resto del Paese, quindi, bensì maggio: Brandi si interroga sul «valore giuridico» di tale disposizione.
Offre una delucidazione a riguardo l’assessore regionale alla Salute Maria Sandra Telesca: «Il Consiglio regionale all’unanimità ha indirizzato al mio assessorato la richiesta di tutelare in primis i bambini. A ciò si aggiunge che la legge Lorenzin parla sì del 10 marzo, specificando però che è possibile attuare l’espulsione nell’anno educativo 2018-19 - argomenta -. Abbiamo deciso di avvalerci di tale possibilità, tenendo conto della richiesta del Consiglio e considerando che per i bambini potrebbe essere traumatico essere esclusi dalle classi ad anno quasi concluso. A partire da settembre ai non vaccinati saranno dunque impedite le iscrizioni».
Da dove spunta il 10 maggio? «Abbiamo pensato a quella data per coniugare a quanto premesso l’esigenza di vaccinare il maggior numero di bambini possibile - conclude Telesca -. Non è una deroga alla norma: la percentuale di vaccinazioni sta salendo in maniera positiva e il Fvg è molto vicino alla soglia ottimale. Le famiglie hanno intasato le Aziende sanitarie: con queste ultime faremo il punto la prossima settimana».
La notizia dell’imminente confronto con la Regione è stata confermata dall’Asuits, la quale ha reso noto che la calendarizzazione degli appuntamenti è in corso.
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