“Rotor Ukraine” vuole investire a Gorizia
L’azienda vuole aprire un centro di addestramento per piloti e ingegneri meccanici nell’aviosuperficie “Duca d’Aosta”

Gorizia, all'aeroporto Duca d'Aosta arriva Flamingo
GORIZIA Non solo la “vicina” Slovenia. Ora anche la “lontana” Ucraina guarda, e con interesse, all’aeroporto di Gorizia. A confermarlo la giornata di ieri che, come anticipato su queste pagine, ha visto al “Duca d’Aosta” di via Trieste la presentazione della “Rotor Ukraine”, una realtà che opera nei campi della vendita di velivoli, dei servizi ad essi legati e dell’addestramento dei piloti. Oltre che l’Ucraina, ovviamente, i suoi mercati toccano Bielorussia, Cina, Giappone e, negli ultimi mesi, anche India, e “Rotor” è pure distributore ufficiale dei velivoli Diamond, prodotti in Austria, e degli elicotteri Ensrtom. Nello specifico è legato all’attività di scuola di volo l’interesse della società ucraina per l’aeroporto goriziano. Anzi, qualcosa di più di un semplice interesse, visto che la compagnia ha già avanzato al Comune la sua proposta per insediarsi – se tutto andrà secondo i piani già entro l’anno – al “Duca d’Aosta”, dove sorgerebbe un centro di addestramento per piloti e ingegneri meccanici.
«Abbiamo studiato a lungo questo aeroporto – ha raccontato Vladimir Kopyatin, rappresentante della “Rotor” –, rendendoci conto che può essere sede ideale per le nostre attività: ci sono poche giornate particolarmente ventose e al contrario molti giorni di sole durante l’anno. Vogliamo sviluppare questo sito con una scuola, con tanto di alloggi per i piloti, il personale e i tecnici, ma anche come aeroporto commerciale. Siamo in contatto con il Comune di Gorizia e attendiamo di capire quali potranno essere le risorse e i contributi a disposizione, ma sappiamo che c’è un hangar a disposizione e vorremmo insediarci già entro la fine di quest’anno».
Chissà, a proposito di fondi, che un sostegno al complessivo recupero degli edifici abbandonati e inutilizzati dell’aeroporto non possa arrivare anche dall’Europa, tramite Gect, come ha suggerito ieri Crtomir Spacapan, direttore dell’Agenzia per lo sviluppo di Nova Gorica, che ha fatto da tramite tra gli ospiti sloveni e ucraini e le autorità goriziane. Perché ieri al “Duca d’Aosta” c’erano tra gli altri il vicesindaco Stefano Ceretta (il sindaco Ziberna era a Roma), gli assessori comunali Guido Germano Pettarin, Marilena Bernobich e Ferdinando De Sarno, il vicepresidente della Camera di Commercio Gianluca Madriz, il presidente della società Consortile Ariano Medeot e l’ex sindaco di Gorizia Ettore Romoli, tra coloro, come ha ricordato lo stesso Ceretta, che hanno fortemente voluto la riapertura e il rilancio dell’aeroporto.
«La giornata di oggi è un’altra dimostrazione del fatto che il percorso che abbiamo intrapreso, anche con la collaborazione transfrontaliera e il Gect, possa portare alla realizzazione di un distretto aeronautico di alto livello», ha detto Ceretta, mentre Medeot ha ricordato l’importanza dei bandi rivolti a privati e associazioni che possono permettere la ristrutturazione delle strutture dell’aeroporto “Duca d’Aosta”.
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