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La supermimosa di Giarizzole brucia le tappe ed è già fiorita

“Esplosione” di giallo precoce per l’albero che vive nel giardino di Bianca e Bruno. Le sue sono misure da record: nel 2013 aveva 50 centimetri, oggi è alta cinque metri

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TRIESTE Nel giardino della casa dei coniugi Bianca Masserano e Bruno Salic, in zona Giarizzole, incurante del freddo e del volere della Natura, è fiorita precocemente una mimosa. L’“acacia dealbata” è una pianta molto delicata, che teme gli inverni rigidi, e, soprattutto, dal 1946 è il simbolo della Giornata internazionale della donna. In vista dell’8 marzo, in effetti, ogni anno Bianca e Bruno regalano un rametto dell’albero a tutte le conoscenti. In più, l’amica Elisa viene a coglierne sempre qualche ramo, così da prepararlo per i clienti del negozio di fiori che possiede a Muggia.



Quest’anno, però, raccontano i due coniugi, hanno già dovuto iniziare a distribuirli, data la precoce fioritura della mimosa. Una pianta che poi non è mica come tutte le altre, dato che è alta circa cinque metri. Una mimosa da record, insomma. Infatti, come sottolineano gli stessi Bianca e Bruno, la mimosa nel clima del Nordest è solita fiorire verso marzo, ma stavolta ha iniziato ad adornarsi dei suoi fiori giallo-limone già sul finire di gennaio. In questo fenomeno naturale, restando in tema di diritti e di rispetto del ruolo della donna, si potrebbe pure intravedere un buon auspicio per una nuova stagione di rinnovamento sociale. Ci scherza anche la signora Bianca: «La rivincita delle donne!» .

Aldilà della retorica, sicuramente è il segno di un clima che sta mutando in maniera significativa. «C’è stato un inverno poco freddo e adesso è una buona stagione – raccontano Bianca e Bruno – anche se l’ultima bora l’aveva assai piegata e credevamo sarebbe andata giù, quindi l’abbiamo legata con delle corde per farla resistere».

L’albero fu donato loro cinque anni fa da Caterina, un’amica scozzese che vive a Trieste, appassionata di fiori ma ironicamente allergica proprio alla mimosa. Giunta dalla fioreria ancora molto piccola, alta circa mezzo metro, era praticamente morta durante il primo inverno. Bianca e Bruno non si erano però arresi: decisero di tagliarla e di metterla al riparo sotto un telo di nylon.

Così, in meno di un anno, si è ripresa ed è cresciuta esponenzialmente. «La curiamo con amore – spiegano – e la innaffiamo ogni tre, quattro giorni, o anche solo una volta a settimana, in base al tempo e alle piogge». In tempi recenti hanno dovuto potarla in maniera considerevole perché era troppo grande e larga, tanto che con un ramo andava addirittura a invadere il giardino dei vicini. Nonostante ciò, le dimensioni dell’albero rimangono ancora notevoli. Oltre alla mimosa, un altro orgoglio di natura floreale di Bianca e Bruno risiede in un’orchidea molto rara che cresce su un loro terreno, in campagna, e che come ogni anno dovrebbe germogliare tra un mese e mezzo. «La felicità xe saverse contentar de quel che se ga – aggiunge Bianca – come una semplice e bella pianta nel giardino». Allo stesso tempo, però, i due coniugi non si risparmiano il gusto di un regolare viaggio esotico.

L’ultima crociera su cui si sono imbarcati era diretta verso Dubai, mentre per le loro “nozze d’oro” di cinque anni fa erano volati fino in India. Inoltre, ogni Capodanno, da 17 anni a questa parte, si recano sulla Costa Brava, in Spagna. La stagione della vita in cui vivono Bianca e Bruno non è di certo più la primavera, ma, come affermano loro stessi, «ci si può considerare vecchi dopo i 90 anni, e solo se ci si sente tali».

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