In evidenza
Sezioni
Magazine
Annunci
Quotidiani GNN
Comuni

Corte dei conti e Sanità regionale, raddoppia la polemica

La presidente Debora Serracchiani definisce "al limite dell'eversivo" l'operato dei giudici, mentre Forza Italia difende la corte e chiede le dimissioni della governatrice

2 minuti di lettura
(ansa)

TRIESTE Il mondo alla rovescia. Lo scontro sulla bocciatura della riforma sanitaria da parte della Corte dei conti produce un’inversione dei poli nel rapporto fra politica e magistratura. E se da una parte Debora Serracchiani parla di «atto al limite dell’eversivo», usando parole identiche a quelle pronunciate da Silvio Berlusconi nei suoi scontri con i giudici, dall’altra Forza Italia difende la Corte e chiede le dimissioni della presidente della Regione.

L’attacco arriva in primis da Sandra Savino e Riccardo Riccardi. Per il capogruppo in Consiglio, «se per Serracchiani le conclusioni della Corte sono eversive significa che è eversiva la Costituzione che assicura l’indipendenza della Corte e prevede che essa giudichi sulle responsabilità di chi ha la gestione del pubblico denaro. Sono atti senza precedenti: invece di entrare nel merito dei problemi, alza un muro pregiudiziale». Per la coordinatrice regionale, «davanti all’evidenza della sonora bocciatura della sua riforma chiave, arrivata dalla magistratura indipendente, Serracchiani oggi fa ammenda di tutti gli anni passati a esaltare i procedimenti contro Berlusconi chiedendo una riflessione sul ruolo stesso della magistratura, dopo avere più volte ribadito che le sentenze non si giudicano ma si applicano». Il capolista azzurro al Senato, Franco Dal Mas, parla di «reazione sgraziata e al limite dell’isteria». Per i tre esponenti forzisti, «chi non conosce la Costituzione non può fare il presidente della Regione: Serracchiani deve dimettersi immediatamente».

Il Partito democratico difende a spada tratta la governatrice, che ieri ha evitato commenti. Secondo la segretaria regionale, Antonella Grim, «stile e misura non sono mai appartenuti al centrodestra: il clima elettorale e la tensione dei loro rapporti interni, non li aiuta a moderarsi. La presidente ha correttamente chiesto un incontro al presidente della Corte dei conti. Comunque, la notizia rivoluzionaria di oggi è questa: per Forza Italia le parole dei magistrati sono indiscutibili, indifferentemente se si tratti di una sentenza o una relazione. Chissà se la pensano così Ghedini e Berlusconi». Se il presidente della commissione Salute del consiglio regionale, Franco Rotelli, parla di «saccente e sempre sospetta supponenza della Corte dei conti regionale», il capogruppo Diego Moretti se la prende con Forza Italia: «Non pretenda di salire in cattedra e insegnarci il rispetto per le istituzioni. Si dimetta invece chi è pronto a svendere buon nome e autonomia della regione per la speranza di un pugno di voti. Senza le riforme necessarie saremmo rimasti nella palude». Per la vicesegretaria del Pd triestino e funzionaria dell’Azienda sanitaria, Melania Salina, «la sanità sarà, purtroppo, terreno di scontro in campagna elettorale. Non è atteggiamento responsabile scatenare guerriglie su questo tema. La riforma è stata innovativa, coraggiosa, con risultati rilevati in modo obiettivo. Ignoriamo quale sia la sanità che propone il centrodestra».

La polemica coinvolge anche le altre forze politiche, concordi nello stigmatizzare le parole della presidente. Per Lodovico Sonego (Leu), «Serracchiani si candida al parlamento e vuole un ministero di prima fascia, ma se un magistrato si permette qualche critica sul suo operato strilla che è eversivo. Succede in Polonia e Kosovo, lo faceva Berlusconi. I giudici possono sbagliare: Serracchiani lo dimostri con la forza dei numeri e dei fatti, non scegliendo la strada della gazzarra politica». Il compagno di partito Lorenzo Presot attinge all’ironia: «L'uso delle iperboli è coerente: non sorprende che chi ha paragonato la riforma sanitaria regionale all'Obamacare non si faccia scrupoli di definire eversiva la critica della Corte. Basterebbe un giro tra qualche reparto ospedaliera e qualche fila agli sportelli per capire che questa riforma sanitaria ha fallito».

Secondo Tullio Avoledo (Patto per l’autonomia), infine, «la Corte dei Conti ha essenzialmente lo scopo di responsabilizzare l’attività dei pubblici dipendenti nei confronti dei cittadini: la competenza della Corte non può assolutamente essere messa in discussione, soprattutto da chi è soggetto alla sua censura. Nonostante i supposti dati genericamente evocati dalla governatrice uscente, la percezione che la sanità regionale sia in miglioramento non sembra condivisa né dagli utenti né da chi negli ospedali lavora e combatte ogni giorno contro le drammatiche carenze di mezzi e organico. L’orchestrina del Titanic continuò a fare il suo lavoro mentre la nave affondava e probabilmente ritenne di aver fatto un buon lavoro».

©RIPRODUZIONE RISERVATA
 

I commenti dei lettori