Integratori e medicine La ricetta di Biofarma
Nel futuro ancora più spazio alla digitalizzazione

Casi della vita. Iscrivendosi a farmacia, Germano Scarpa non poteva immaginare che le competenze maturate sui banchi insieme alla sua naturale propensione per il fare e quel giusto pizzico di casualità l’avrebbero portato un giorno a vestire i panni dell’imprenditore. Dal 1987 presiede Biofarma spa, azienda di Mereto di Tomba nata producendo cosmetici per piccole realtà friulane e cresciuta diversificando con gli integratori alimentari prima e i farmaci poi. Un percorso lungo 30 anni, senza strappi, costruito un passo dopo l’altro, «reinvestendo sempre buona parte dei margini in azienda» svela Scarpa che nel condurre l’impresa ha mixato con sapienza l’attenta e parsimoniosa gestione del buon padre di famiglia con l’intima necessità di reinventarsi e sperimentare in continuazione.
Risultato: l’impresa è cresciuta anno su anno fino a 76 milioni di euro. Il segreto? Scarpa non ha dubbi: «Averci creduto». Fin dall’inizio, quando laureato di fresco incrocia il suo destino con quello di una piccola azienda che a Mereto di Tomba produce cosmetici. «Grazie alla mia formazione avevo qualche competenza» si schernisce l’imprenditore tornando con la memoria a quei primi passi. «Ci siamo imposti dapprima nel settore della cosmesi – ricorda -, poi abbiamo iniziato a produrre integratori alimentari per soddisfare la richiesta del mercato interno che si vedeva sfavorito dal cambio euro-dollaro».
Alla fine degli anni ’90 gli integratori venivano importati dal mercato americano. Almeno fino al rafforzamento del dollaro che aveva messo in difficoltà le aziende (non solo) italiane che lo importavano. «Fu una di queste (friulana) a rivolgersi a noi per una piccola produzione. Così abbiamo cominciato… - ricorda il presidente – e siamo sempre cresciuti: oggi gli integratori rappresentano circa la metà del nostro fatturato».
Contingenze storiche, intuizioni imprenditoriali e investimenti continui, in attrezzatura e personale qualificato, sono la ricetta che ha consentito a Biofarma si crescere continuamente. In fatturato. E in forza lavoro, oltre che in internazionalizzazione visto che è recente l’apertura di una filiale negli Stati Uniti.
Così, tra investimenti in innovazione, ricerca costante e da quest’anno presenza diretta in mercati strategici come quello a stelle e strisce, Biofarma continua a crescere. Oggi produce cosmetici, integratori alimentari, fermenti lattici e dispositivi medici (come un noto farmaco contro il reflusso gastroesofageo usato da milioni di italiani).
In futuro chissà. Aperta l’azienda americana, Scarpa non si ferma e anzi guarda già a nuovi progetti, «perché il cambiamento è la radice della mia vita». «Stiamo cercando di capire come evolverà il nostro business non solo in relazione a nuovi tipi di prodotto, ma alla loro proposta, a come rendere ciò che già facciamo – annuncia - maggiormente coinvolgente per i nostri clienti». Che come detto sono per metà italiani e per metà stranieri. Un equilibrio di mercato che il numero uno di Biofarma intende piegare nel futuro prossimo a favore dell’estero, aumentando la quota di fatturato realizzata oltreconfine continuando contestualmente ad alimentare una crescita che non ha conosciuto stop negli ultimi anni.
Il mercato numero uno resta per l’azienda di Mereto il mercato estero. «Quello che ci dà maggiori soddisfazioni e quello sul quale puntiamo di più». Nulla contro l’Italia, «ma è evidente – spiega ancora il presidente della società per azioni - che non ci si può limitare al mercato interno quando ce ne sono decine e decine di altri offerti da un mondo globale e sempre più digitalizzato».
Altra sfida, quella di Industria 4.0, che Biofarma ha già imbracciato: «La nostra filiera dev’essere interamente tracciata e la digitalizzazione – conclude Scarpa - è in questo senso rappresenta un appuntamento irrinunciabile, una marcia competitiva in più».
Tra le ultime iniziative studiare un nuovo approccio integrato per la terapia orale del morbo di Crohn: è questo l’obiettivo del progetto oraCle, condotto da Transactiva, impresa biotech specializzata nel molecular farming di proteine terapeutiche attraverso impiego di piattaforme vegetali, Biofarma, Turval laboratories, azienda impegnata nello sviluppare alimenti e integratori a base di un probiotico di nuova generazione, Università di Udine e di Trieste. L’attività di coordinamento progettuale, diffusione e divulgazione dei risultati di oraCle è svolta da Friuli Innovazione, acceleratore di impresa con una decennale esperienza in azioni di trasferimento tecnologico e diffusione della cultura imprenditoriale e dell’innovazione. Il progetto, della durata di 21 mesi, è co-finanziato con 877 mila 360 euro dalla Regione nell’ambito del programma Por Fesr 2014-2020.
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