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«Soldi in cambio? Vogliamo lavorare»

Sindacati e maestranze concordano la linea oltranzista. Si punta ad arrivare a Roma

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Andare avanti senza demordere, il posto di lavoro va difeso a spada tratta. Non si arretra di un millimetro. E il coinvolgimento delle istituzioni sarà totale. I rappresentanti sindacali, ieri pomeriggio, davanti a tutti i lavoratori di Eaton riuniti in assemblea nello stabilimento, hanno ribadito la linea della mobilitazione ad oltranza nel ricercare tutte le azioni possibili per garantire il futuro alle maestranze. Si procede a tamburo battente, il presidio permanente a rotazione in fabbrica, e le relazioni interistituzionali.

Dopo l’incontro ieri con il sindaco Anna Maria Cisint, la prossima settimana sarà la volta dell’assessore regionale al Lavoro, Loredana Panariti, che proprio ieri ha annunciato la convocazione. I sindacati non vogliono che il caso Eaton duri il tempo della tempesta, per poi rientrare nell’ombra. Chiederanno risposte a tutti i livelli. L’obiettivo è quello di arrivare a Roma. Al Ministero dello sviluppo economico.

Un percorso quindi che coinvolga le istituzioni di ogni grado, la politica anche in senso lato, oltreché l’azienda. Insomma si tratta di fare “massa critica” per addivenire alle soluzioni più congrue e opportune. All’assemblea ieri si sono alternati i rappresentanti sindacali. Il segretario generale della Cgil, Thomas Casotto, ma è intervenuto anche il segretario regionale William Pezzetta. E il segretario provinciale Fiom Cgil, Livio Menon. Si va avanti, con le assemblee rinnovate costantemente per informare i lavoratori su ogni passo compiuto e ogni esito che le Organizzazioni sindacali raccoglieranno dagli incontri che si succederanno.

Tutto è durato un’ora e mezza. I rappresentanti sindacali hanno messo a parte i lavoratori circa il contenuto dell’incontro avuto in mattinata con il sindaco Cisint. Hanno rinnovato le strategie del cammino da condurre.

L’assessore regionale Sara Vito ha raggiunto lo stabilimento per portare la sua solidarietà, assicurando che “spingerà” in tutti i modi affinché si attivi il tavolo interistituzionale.

In fabbrica è arrivato anche l’onorevole Giorgio Brandolin. Solidarietà dai politici e dal territorio. In via Bagni Nuova sono giunti i rappresentanti delle Rsu di stabilimento Fiom Cgil di Fincantieri, Gianpaolo Andrian e Livio Ceschia, di Nidec, Fabio Baldassi, Michele Orlandini e Francesco Zappaterra, della Roen Est, Tiziana Tomasso. Visite prima e dopo l’assemblea dei lavoratori, che si è conclusa verso le 15.30.

In mattinata, al Palaveneto, c’erano anche i segretari provinciali Antonio Rodà della Uilm e Alessandro Contino della Fim Cisl. «È gravissimo il modo in cui l’azienda ha agito, senza neppure sentire il territorio e senza passaggi istituzionali – ha osservato Rodà –. Ora serve una reazione forte coinvolgendo al massimo la politica. Comune, Regione ed il ministro Calenda perché questa non è una crisi meno importante di altre. È necessario un intervento corale, il sindacato farà la sua parte». E Contino: «Ci sono stati diversi incontri nell’anno con l’azienda che ha presentato budget e numeri. A gennaio è saltato tutto. È inaccettabile. Come non sarà accettato uno scambio economico in ragione della perdita del lavoro».(la.bo.)

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