In passato vittima di un episodio analogo
Una brace finì addosso all’anziano e gli abiti si incendiarono, ma l’uomo riuscì a spegnere tutto
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La comunità di Villesse è in lutto per la tragica scomparsa di Felice Portelli, il pensionato rimasto vittima domenica mattina di un tragico incidente domestico. La notizia ha funestato il clima di festa per l’arrivo del nuovo anno che si vive nella comunità. Il giorno dopo il fatto non si parla d’altro in paese. Portelli, pur essendo persona assai riservata, era molto conosciuto per aver gestito per molti anni un negozio di alimentari che si trovava proprio sotto la sua abitazione in via Roma, in pieno centro abitato, in prossimità di piazza San Rocco. Tutti, in paese, sono rimasti colpiti per la sua scomparsa. Il parroco di Villesse monsignor Luigi Olivo conosceva bene Felice ed è stato uno dei primi ad accorrere sul luogo della tragedia.
«Il dispiacere è grande – dice don Luigi – e c’è sgomento per quanto è accaduto. Ho avuto modo di parlare con il fratello di Felice e delle drammatiche dinamiche del fatto. Mi è stato detto che alle 7 della mattina l’assistente domiciliare era venuta a trovarlo e lo aveva lasciato che tutto era a posto e in ordine. Alle 11, quando era tornata per una nuova visita, la scoperta della tragedia che si era consumata. Felice era una persona riservata, sola, molto buona e cordiale con tutti. Siamo tutti molto addolorati e siamo vicini ai familiari in questi difficili momenti». Felice non era sposato e viveva da solo. Aveva un fratello che vive a Gorizia e una sorella domiciliata a Pordenone. Le dinamiche dell’incidente domestico sembrano ormai chiare. Portelli, nell’accendere il fuoco del caminetto, si è fatto involontariamente venire addosso ai vestiti una scintilla. Il fuoco si è subito alimentato favorito anche dagli abiti in lana dell’uomo e per lui non c’è stato niente da fare, anche perché impossibilitato dalla sua disabilità a muoversi. Nel corso delle indagini sull’incidente è stato anche evidenziato che qualche tempo fa si era verificato un episodio analogo. In quell’occasione Portelli si era ustionato parte degli abiti, ma era riuscito in quel frangente a spegnere il principio di incendio. A Villesse c’è grande rispetto e sensibilità per quanto è accaduto.
Ieri mattina, nonostante fosse il giorno di Capodanno, c’erano molti residenti in giro per il paese. Qualcuno ricorda il Portelli con affetto e simpatia senza addentrarsi nelle dinamiche dell’incidente. «Era persona amabile e socievole – dicono alcuni clienti dello storico bar Millesinc in piazza San Rocco – e si fermava spesso con la sua carozzina fuori dall’abitazione a scambiare quattro chiacchiere con la gente che passava. Si parlava con lui sempre molto volentieri». Le persone più anziane dopo la messa all’uscita dalla chiesa lo ricordano invece per la sua attività professionale.
«Il suo negozio era come quelle botteghe di alimentari che oggi non si trovano quasi più. Era una persona disponibile e servizievole che amava il suo lavoro e lo faceva bene. Oggi è un giorno triste per la nostra comunità».
©RIPRODUZIONE RISERVATA
«Il dispiacere è grande – dice don Luigi – e c’è sgomento per quanto è accaduto. Ho avuto modo di parlare con il fratello di Felice e delle drammatiche dinamiche del fatto. Mi è stato detto che alle 7 della mattina l’assistente domiciliare era venuta a trovarlo e lo aveva lasciato che tutto era a posto e in ordine. Alle 11, quando era tornata per una nuova visita, la scoperta della tragedia che si era consumata. Felice era una persona riservata, sola, molto buona e cordiale con tutti. Siamo tutti molto addolorati e siamo vicini ai familiari in questi difficili momenti». Felice non era sposato e viveva da solo. Aveva un fratello che vive a Gorizia e una sorella domiciliata a Pordenone. Le dinamiche dell’incidente domestico sembrano ormai chiare. Portelli, nell’accendere il fuoco del caminetto, si è fatto involontariamente venire addosso ai vestiti una scintilla. Il fuoco si è subito alimentato favorito anche dagli abiti in lana dell’uomo e per lui non c’è stato niente da fare, anche perché impossibilitato dalla sua disabilità a muoversi. Nel corso delle indagini sull’incidente è stato anche evidenziato che qualche tempo fa si era verificato un episodio analogo. In quell’occasione Portelli si era ustionato parte degli abiti, ma era riuscito in quel frangente a spegnere il principio di incendio. A Villesse c’è grande rispetto e sensibilità per quanto è accaduto.
Ieri mattina, nonostante fosse il giorno di Capodanno, c’erano molti residenti in giro per il paese. Qualcuno ricorda il Portelli con affetto e simpatia senza addentrarsi nelle dinamiche dell’incidente. «Era persona amabile e socievole – dicono alcuni clienti dello storico bar Millesinc in piazza San Rocco – e si fermava spesso con la sua carozzina fuori dall’abitazione a scambiare quattro chiacchiere con la gente che passava. Si parlava con lui sempre molto volentieri». Le persone più anziane dopo la messa all’uscita dalla chiesa lo ricordano invece per la sua attività professionale.
«Il suo negozio era come quelle botteghe di alimentari che oggi non si trovano quasi più. Era una persona disponibile e servizievole che amava il suo lavoro e lo faceva bene. Oggi è un giorno triste per la nostra comunità».
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