In 200 a Mariano per il diario di guerra di Leonida Tofful
MARIANO. Un diario di guerra è sempre un documento eccezionale perché è storia autentica, quotidiana, fatta dei pensieri, delle emozioni e delle sensazioni di chi ha vissuto sulla propria pelle le...
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MARIANO. Un diario di guerra è sempre un documento eccezionale perché è storia autentica, quotidiana, fatta dei pensieri, delle emozioni e delle sensazioni di chi ha vissuto sulla propria pelle le sofferenze, le atrocità e i dolori del conflitto. E qualcosa di speciale e unico è il diario di guerra del soldato marianese Leonida Tofful, raccolto ora nella pubblicazione “Dalla pianura isontina all’isola di Samos (Diario di Guerra 1940-1942)”, curata dallo storico Vinicio Tomadin, grazie alla disponibilità della famiglia Tofful che a 15 dalla scomparsa di Leonida ha messo a disposizione il diario per renderlo pubblico. Il libro, presentato nell’aula magna della scuola media durante un incontro promosso dal Comune e della Biblioteca, ha avuto un’accoglienza a dir poco trionfale, con la presenza in sala di oltre 200 persone venute ad ascoltare la storia appassionante di Leonida. Sono intervenuti il curatore del libro, Vinicio Tomadin, il professor Adriano Nadaia, il sindaco di Mariano, Cristina Visinin, il presidente della locale biblioteca, Federico Ungaro, e i familiari di Leonida Tofful. Il diario di guerra raccolto nel libro è arricchito da fotografie, lettere e cartine geografiche ed è una testimoniaza di grande valore per la storia e per la comunità di Mariano. Sono stati lo storico Tomadin e Nadaia a delineare la figura e la storia di Leonida Tofful «che mai i suoi genitori avrebbero immaginato al momento del battesimo che il loro figlio, con un nome così storico, si sarebbe trovato un giorno in Grecia nella patria di Leonida, re di Sparta ed eroe delle Termopili». Il suo diario di guerra inizia il 17 marzo 1940, quando Leonida entra nell’esercito e viene reclutato nell’8° Reggimento fanteria “Cuneo”. Dopo l’addestramento parte per il fronte occidentale in Francia, ma è sul fronte greco-albanese che vive in prima persona le atrocità e le sofferenze della guerra con morti, bombardamenti e distruzioni. In uno dei combattimenti cui prese parte, Leonida fu ferito a una gamba da una scheggia di bomba. Il diario termina imporvvisamente il 25 ottobre 1942. Quello che accade dopo a Leonida lo sappiamo da altre fonti. Il soldato marianese fu prima a Milano e poi di nuovo in Grecia, nell’isola di Samos, fino all’8 settembre 1943. Prigioniero degli inglesi, venne trasferito in Egitto fino alla fine della guerra, quando potè rientrare in patria. Il sindaco Cristina Visintin ha sottolineato che il libro offre importanti spunti per riflettere sulla guerra, sulla pace e mette in risalto la religiosità e l’amor di patria dell’autore del diario. Il figlio di Leonida Tofful, Livio, a nome dei suoi familiari ha ringraziato tutti coloro che si sono adoperati alla realizzazione di quest’opera che, come sottolineato nella prefazione, rappresenta un importante documento storico e onora al meglio la figura di suo padre.(m.s.)
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