Tuffi non più proibiti dopo dodici anni a Porto San Rocco
Revocata l’ordinanza del 2005 che vietava la balneazione nel tratto di mare davanti alla spiaggia del comprensorio
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MUGGIA. Lo specchio acqueo davanti alla spiaggia di Porto San Rocco torna a disposizione dei bagnanti. Dopo 12 lunghi anni di attesa la Capitaneria ha deciso di revocare l’ordinanza risalente al 2005 che aveva di fatto vietato l’accesso al mare di uno dei tratti più belli del litorale muggesano. L’area in questione era interdetta alla balneazione in seguito appunto a un’ordinanza, firmata dall’allora comandante Paolo Castellani, in cui si evidenziava come proprio «nello specchio acqueo antistante il tratto di litorale prospiciente la zona verde e il parcheggio pubblico di Porto San Rocco» risultassero essere presenti «alcuni residui in ferro sommersi affioranti dal fondale del mare». Per 12 anni, quindi, non essendo stata mai eseguita una bonifica di tali residui ferrosi, l’area è rimasta ufficialmente off-limits, anche se quasi sempre i bagnanti hanno continuato a usufruire della zona, rischiando peraltro di incappare in una sanzione pecuniaria che ai sensi dell’articolo 1164 del Codice della navigazione va dai 100 ai 1000 euro.
Durante la scorsa estate l’ingombrante e pericolosa presenza di materiale ferroso era tornata agli onori della cronaca, essendo visibile uno spuntone di ferro affiorante dal mare, in particolar modo nelle giornate di bassa marea. Per cercare di porre rimedio alla situazione era intervenuta la Scuba Tortuga, l’associazione sportiva subacquea muggesana che si era proposta, tramite i suoi volontari, di ripulire gratuitamente l’area inquinata. Dalla Capitaneria, però, era arrivato il diniego ad operare in quel tratto di mare. Nel corso di un colloquio avvenuto nel mese di giugno con i rappresentanti della Scuba Tortuga e con Francesco Pilato, quest’ultimo nelle vesti di rappresentante del Supercondominio di Porto San Rocco, anch’esso interessato alla bonifica dell’area, il comandante della Capitaneria, il capitano di vascello Luca Sancilio, aveva sostenuto di aver negato il permesso alla pulizia dei fondali perché la presenza di un centinaio di subacquei in acque interdette per presenza di elementi ferrosi, spuntoni e altro, avrebbe potuto costituire un pericolo, anche in considerazione del fatto che i subacquei potevano non essere perfettamente al corrente dello stato dei fondali. Quasi contemporaneamente, però, Sancilio aveva inviato a Comune e Autorità portuale una nota con la quale invitava i due enti a verificare lo stato dei fondali e a rimuovere eventuali rifiuti ferrosi. L’Autorità portuale aveva quasi immediatamente affidato ad un’impresa di lavori subacquei le operazioni di taglio e rimozione di elementi metallici depositati sul fondale. Una volta bonificata l’area, la Capitaneria, a seguito dei lavori eseguiti, ha revocato la vecchia ordinanza 35 del 2005. «Mai più avremmo pensato che in pochissimi mesi Capitaneria, Autorità portuale e Comune, lavorando in sinergia, avessero risolto un problema che si trascinava da oltre 12 anni: a tutti questi soggetti pubblici e in particolare al comandante della Capitaneria Luca Sancilio va il nostro ringraziamento», le parole di Marco Russo, presidente della Scuba Tortuga.
Raggiante anche il sindaco di Muggia, Laura Marzi: “È un altro grande passo nella direzione dello sviluppo turistico della costa, che ci stiamo impegnando a portare avanti su più fronti. Un valore aggiunto per tutta la comunità, che si sta riappropriando, passo a passo, di tutta la sua zona a mare. Un valore aggiunto anche nell’ottica del rilancio in chiave turistica di Porto San Rocco, che ben si inserisce nel progetto di riqualificazione che lo sta interessando».
©RIPRODUZIONE RISERVATA
Durante la scorsa estate l’ingombrante e pericolosa presenza di materiale ferroso era tornata agli onori della cronaca, essendo visibile uno spuntone di ferro affiorante dal mare, in particolar modo nelle giornate di bassa marea. Per cercare di porre rimedio alla situazione era intervenuta la Scuba Tortuga, l’associazione sportiva subacquea muggesana che si era proposta, tramite i suoi volontari, di ripulire gratuitamente l’area inquinata. Dalla Capitaneria, però, era arrivato il diniego ad operare in quel tratto di mare. Nel corso di un colloquio avvenuto nel mese di giugno con i rappresentanti della Scuba Tortuga e con Francesco Pilato, quest’ultimo nelle vesti di rappresentante del Supercondominio di Porto San Rocco, anch’esso interessato alla bonifica dell’area, il comandante della Capitaneria, il capitano di vascello Luca Sancilio, aveva sostenuto di aver negato il permesso alla pulizia dei fondali perché la presenza di un centinaio di subacquei in acque interdette per presenza di elementi ferrosi, spuntoni e altro, avrebbe potuto costituire un pericolo, anche in considerazione del fatto che i subacquei potevano non essere perfettamente al corrente dello stato dei fondali. Quasi contemporaneamente, però, Sancilio aveva inviato a Comune e Autorità portuale una nota con la quale invitava i due enti a verificare lo stato dei fondali e a rimuovere eventuali rifiuti ferrosi. L’Autorità portuale aveva quasi immediatamente affidato ad un’impresa di lavori subacquei le operazioni di taglio e rimozione di elementi metallici depositati sul fondale. Una volta bonificata l’area, la Capitaneria, a seguito dei lavori eseguiti, ha revocato la vecchia ordinanza 35 del 2005. «Mai più avremmo pensato che in pochissimi mesi Capitaneria, Autorità portuale e Comune, lavorando in sinergia, avessero risolto un problema che si trascinava da oltre 12 anni: a tutti questi soggetti pubblici e in particolare al comandante della Capitaneria Luca Sancilio va il nostro ringraziamento», le parole di Marco Russo, presidente della Scuba Tortuga.
Raggiante anche il sindaco di Muggia, Laura Marzi: “È un altro grande passo nella direzione dello sviluppo turistico della costa, che ci stiamo impegnando a portare avanti su più fronti. Un valore aggiunto per tutta la comunità, che si sta riappropriando, passo a passo, di tutta la sua zona a mare. Un valore aggiunto anche nell’ottica del rilancio in chiave turistica di Porto San Rocco, che ben si inserisce nel progetto di riqualificazione che lo sta interessando».
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