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Progressi sui vaccini (ricordando l’India)

Dopo Ebola, Sars, Mers e Zika sono alle porte Lassa, Nipah, Rift Valley, West Nile e altri virus che causano febbri emorragiche

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Harsh Vardhan, 62 anni, medico, è il Ministro della Scienza e Tecnologia del governo dell’India. Ha 1,64 milioni di followers su Twitter ed è molto amato in India per essere stato l’artefice di una delle più grandi campagne nazionali di vaccinazione mai compiute, chiamata Pulse Polio, che, a partire da metà degli anni ’90, ha puntato all’eradicazione della poliomielite nel Paese vaccinando il 100% dei bambini sotto i 5 anni. Nel marzo 2014, l’Oms ha dichiarato l’India libera dalla poliomielite, dal momento che nei precedenti tre anni nessun caso era stato riportato.


Vardhan, con un sorriso accogliente e i modi semplici, ha scritto un libro su questa sua straordinaria avventura, intitolandolo “La favola delle due gocce”, per alludere al vaccino della polio con un’immagine suggestiva. Me ne ha regalato una copia nel corso della cerimonia di apertura di un meeting internazionale sui vaccini organizzato nella sede dell’Icgeb di New Delhi. Qui le polemiche nostrane dei no-vax sono considerate bizzarrie inspiegabili. Insieme agli antibiotici, la medicina mai ha avuto a disposizione armi più potenti dei vaccini.


Il problema vero, invece, è che i vaccini facili da fare, i “frutti che pendono dai rami bassi”, come un modo di dire inglese indica queli che si raccolgono senza fatica, sono già stati tutti fatti. Per altre malattie, invece, come l’Aids e la malaria, vaccini facili non esistono, perché in questi casi la risposta immunitaria normale non è efficace. I vaccini, allora, devono essere disegnati a tavolino e al computer, in modo che stimolino l’organismo a sintetizzare anticorpi protettivi. Un compito, questo, di gran lunga più complicato di quello affrontato dai vaccinatori del secolo scorso.


Capire come deve essere il design dei vaccini perche questi siano efficaci non è soltanto importante per debellare alcune delle piaghe infettive attuali ma anche per prepararci ad affrontare le pandemie future. Dopo Ebola, Sars, Mers e Zika sono alle porte Lassa, Nipah, Rift Valley, West Nile e altri virus che causano febbri emorragiche. Essere pronti a produrre vaccini contro queste incombenti minacce è un imperativo della ricerca medica.
 

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