«Stiamo lavorando affinché entro il fine settimana si possa chiudere il tunnel». Il nuovo prefetto di Gorizia Massimo Marchesiello lo ha detto ieri pomeriggio confermando quanto aveva in qualche modo anticipato lunedì mattina il sindaco Rodolfo Ziberna («A breve cercheremo di chiudere galleria Bombi»). Per i dettagli dell’operazione si dovrà attendere probabilmente fino a domani. Il nuovo inquilino di piazza Vittoria si è limitato a dire che il collegamento tra piazza Vittoria e via Giustiniani verrà interdetto anche al passaggio ciclopedonale. La chiusura è finalizzata ad impedire che i migranti si accampino all’interno del tunnel.
Il Tavolo per l’ordine e la sicurezza pubblica di lunedì pomeriggio ha quindi portato subito dei risultati, ma dagli uffici di piazza Vittoria non trapela altro.
Qualche novità arriva invece da Trieste. In risposta alle sollecitazioni del sindaco Rodolfo Ziberna il commissario di Governo Annapaola Porzio ha scritto al primo cittadino informandolo da un lato che ci sarà un approfondimento da parte delle forze di polizia sulle cause e sulle dinamiche che ogni giorno portano a Gorizia dal Nord Europa decine e decine di migranti, dall’altro che è in corso l’attivazione della Commissione territoriale per il riconoscimento della protezione internazionale di Udine.
«Finalmente, dopo le nostre pressioni si sta andando nella direzione giusta», commenta Ziberna. Quanto alle informazioni giunte da Trieste il sindaco ha aggiunto: «Dando risposta alle preoccupazioni che avevo espresso nelle mie missive mi si informa che è stato disposto il trasferimento dei richiedenti asilo presenti nella galleria Bombi in strutture di altre regioni italiane, ma anche che si è avviato un approfondimento, in collaborazione con le forze di polizia, sulle cause e le dinamiche del fenomeno che vede un arrivo continuo e consistente di richiedenti asilo a Gorizia».
Quest'ultima notizia, secondo il sindaco, rappresenta una svolta nella gestione dei migranti. «Da tempo abbiamo segnalato che i richiedenti giungono a Gorizia da altri Stati europei, in treno, in pullman e, a volte, addirittura in aereo, attraversando spesso diversi confini. Incredibilmente non solo nessuno li vede e li ferma, ma sembra che la loro meta, venga loro indicata con precisione fin dall’inizio. E non si tratta di persone che scappano dalla guerra ma, in gran parte, di pachistani, spesso già “sistemati” in altri paesi, Olanda, Germania, Francia o altri, che però, ad un certo punto, hanno visto respinta la loro richiesta di riconoscimento dello status di rifugiato politico e, quindi, hanno preso la via per Gorizia convinti, non si sa come non si sa da chi, che qui riceveranno quel pezzo di carta che altri gli hanno rifiutato».
«Mi auguro - ha aggiunto Ziberna - che l’approfondimento annunciato dal commissario di Governo porti finalmente a maggiori controlli e, quindi, freni questi preoccupanti e ininterrotti flussi perché il vero problema è proprio questo: fermare gli arrivi». L’apertura a Udine di una sezione della Commissione territoriale per il riconoscimento della protezione internazionale dovrebbe “alleggerire” il lavoro di quella goriziana in attesa che questa venga poi trasferita a Trieste. In merito, Ziberna ha ringraziato il prefetto Porzio per aver accolto il suo appello «che poi è l’appello di una città messa in grande sofferenza da questa situazione e per avermi assicurato che si proseguirà, attraverso il nuovo prefetto, il percorso tracciato per ricondurre la situazione alla normalità».
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